Carpi , domenica, 24. novembre, 2024 10:00 (ACI Stampa).
Oggi è l’ultima domenica dell’anno liturgico e la Chiesa celebra la solennità di Cristo re dell’universo.
Cristo è re, ma come chiarisce davanti a Pilato: “Il mio regno non è di questo mondo…non è di quaggiù”. Con queste parole, Gesù dichiara che la storia e la vita terrena dell’uomo non sono eterne, ma non sono neppure destinate alla disgregazione o alla distruzione. Nell’ottica della fede questo fiume che è la storia umana troverà il suo compimento nel grande mare dell’eternità.
La regalità di Gesù, dunque, ha come fine ultimo il paradiso dove l’uomo potrà godere di Dio visto faccia a faccia e amato al di sopra di tutto, con l’assoluta certezza di non perderlo mai a causa del peccato.
La nostra vita, dunque è a due tempi. Il primo tempo è quello terreno che stiamo vivendo, dove la decisione è in mano nostra perchè possiamo ancora decidere di accettare o rifiutare l’amicizia di Cristo. Essere amici di Gesù significa non lasciarsi affascinare dalla logica mondana del potere, ma portare nel mondo la forza dell’Amore e della Verità per vivere pienamente e autenticamente il dono della libertà.
Ma nel momento in cui l’uomo varcherà la soglia della vita eterna e incontrerà “Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente”, la decisione non sarà più in mano nostra, ma nelle mani del Signore. Il Quale opererà un discernimento, un giudizio.