Città del Vaticano , giovedì, 25. febbraio, 2021 10:00 (ACI Stampa).
Con la rinuncia accettata sabato scorso dal Papa e presentata dal Cardinale Robert Sarah, per raggiunti limiti di età, dall’incarico di Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, si apre per la Curia Romana un vero e proprio “risiko”. Quasi tutti i capi dicastero, infatti, sono in piena età pensionabile e sono stati prorogati nei loro incarichi dal Pontefice donec aliter provideatur, ovvero fino a quando non si disponga altrimenti.
Secondo le norme al compimento del 75° anno di età i capi dicastero devono presentare al Pontefice la loro rinuncia. Starà al Papa decidere se, come e quando accettare e conseguentemente procedere alla nomina del successore.
Già sabato scorso il Papa ha proceduto a nominare il “giovane” Cardinale Mauro Gambetti – 55 anni - quale suo nuovo Vicario Generale per lo Stato della Città del Vaticano, Presidente della Fabbrica di San Pietro e Arciprete della Basilica Vaticana in sostituzione del 77enne Cardinale Angelo Comastri, che ha servito sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
E’ particolare poi come il Papa si sia limitato ad accettare la rinuncia del Cardinale Sarah senza contestualmente nominarne il successore.
Le altre 8 congregazioni vaticane – 9 se si comprende quella del Culto Divino vacante per la rinuncia del Cardinale Sarah - attualmente sono guidate in 5 casi da prefetti in proroga di mandato: quella per i Vescovi dal 76enne Cardinale Marc Ouellet, quella per le Chiese Orientali dal 77enne Cardinale Leonardo Sandri, quella per il Clero dal 79enne Cardinale Beniamino Stella, quella per la Dottrina della Fede dal 76enne Cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer e quella per l’Educazione Cattolica dal 77enne Cardinale Giuseppe Versaldi.