Kiev , venerdì, 14. febbraio, 2020 15:00 (ACI Stampa).
Da qualche anno si nota una sempre più accelerata deriva dottrinale della Chiesa in Germania.
Nel 2016 l'Episcopato tedesco ha approvato ufficialmente la possibilità di ricevere la comunione per i divorziati nelle seconde unioni, l’anno successivo la maggior parte dei vescovi era favorevole a concedere l'Eucaristia per i coniugi protestanti dei cattolici.
Nonostanta una lettera inviata da Papa Francesco ai vescovi tedeschi, il ritmo dei cambiamenti sembra accelerato dopo il Sinodo sull’Amazzonia e con l'inizio del "percorso sinodale" della Chiesa tedesca.
In primo luogo, il Comitato per la Famiglia dell'Episcopato locale ha affermato che gli atti omosessuali non sono peccato perciò dovrebbero essere trattati come normali comportamenti umani. Più tardi, il presidente dell'Episcopato di Germania, il cardinale Reinhard Marx si è dichiarato favorevole a dare la benedizione nella chiesa alle coppie dello stesso sesso. Ovviamente, tutto questo rappresentava un allontanamento da precedenti insegnamenti cattolici ma, stranamente, veniva accettato senza alcuna reazione da parte di altri episcopati nel mondo. Si aveva l'impressione di un'accettazione silenziosa della trasformazione radicale del cattolicesimo in atto nella Chiesa tedesca. Ma questo silenzio complice è stato rotto dall’Episcopato della Chiesa latina in Ucraina: la Commissione per la Famiglia dell’Episcopato, guidata dai vescovi Radosław Zmitrowicz e Jan Niemiec, ha inviato una “correctio fraterna” ai vescovi tedeschi, precisamente al vescovo Heiner Koch, presidente della Commissione per il matrimonio e la famiglia dell’Episcopato tedesco.