Roma , martedì, 23. marzo, 2021 14:00 (ACI Stampa).
Non è una vera liaison con la Santa Sede, come quella stabilita dalla Comunione Anglicana o dalla Chiesa Apostolica Armena. Ma la nomina del sacerdote Ivan Ivanov a rappresentante diplomatico ecclesiastico della Chiesa Ortodossa Bulgara presso la Santa Sede ha comunque un suo peso specifico particolare.
E questo per via dei rapporti tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa Bulgara che si sono rinsaldati dopo il viaggio di Papa Francesco nel Paese e il successivo dono del Papa alla Chiesa Ortodossa di Bulgaria delle reliquie dei santi Clemente e Potito; e perché la Chiesa Ortodossa Bulgara è sempre stata considerata tra le più impermeabili al dialogo, non prendendo parte nemmeno agli incontri della Commissione mista internazionale per il Dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa
L’incarico del sacerdote Ivanov è legato alla metropolia dell’Europa Occidentale e Centrale della Chiesa Ortodossa Bulgara, guidata dal metropolita Antonio, che sta lavorando moltissimo sul fronte del dialogo con la Santa Sede.
Dopo la Messa di inizio del mandato, sono stati molti gli incontri istituzionali del sacerdote Ivanov in Vaticano, accompagnato dal metropolita Antonio. Tra questi, va ricordato quello con il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, avvenuto insieme a Bogdan Patashev, ambasciatore di Bulgaria presso la Santa Sede.
Tra i temi discussi, la tradizionale visita della delegazione bulgara in Vaticano per la festa dei Santi Cirillo e Metodio il 24 maggio. La visita non è avvenuta lo scorso anno per via della pandemia, ma è un appuntamento che dura da diversi decenni, cui recentemente si è aggiunta anche la rappresentanza della Macedonia del Nord.