Sastin , martedì, 6. luglio, 2021 16:00 (ACI Stampa).
Se Pio XI proclamò nel 1927 la Madonna dei Sette Dolori patrona della Slovacchia, lo si deve a un santuario mariano in quella che è la più giovane città di Slovacchia, Sastin, dove c’è una immagine della Vergine che ha attirato pellegrini illustri, come Madre Teresa di Calcutta, santi come Giovanni Paolo II e che ospiterà nel prossimo settembre anche Papa Francesco. Un segno, quello della Vergine, che ha un peso particolare nella storia slovacca, tanto che anche durante il comunismo, quando i pellegrinaggi erano scoraggiati con ogni mezzo, gli slovacchi arrivavano al santuario immancabilmente per il 15 settembre, festa della Madonna Addolorata, per rendere omaggio alla loro patrona.
Ma come nasce il santuario? Nel 1564, nel territorio dove ora sorge il santuario, una donna di nome Angelica era stata abbandonata dal nobile ungherese Imarich Czobor, che era suo marito eppure la detestava.
Disperata e sola, la donna si raccomandò alla Vergine e promise di erigere una edicola all’Addolorata sul posto, se fosse stata aiutata. Il marito tornò poco dopo chiedendole perdono.
Angelica, mantenne la sua promessa. E intorno a quell’edicola, accaddero guarigioni miracolose, riconosciute nel 1732 dal vescovo di Esztergom. Il santuario fu soppresso nel 1783, ma ebbe nuovo impulso dai festeggiamenti per i 300 anni della fondazione del 1864. Nel 1927, Pio XI proclama la Madonna Addolorata patrona della Slovacchia.
Era un culto così vivo che il dominio sovietico provò a sopprimerlo, trasformando il santuario in caserma.