Fulda , venerdì, 28. settembre, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Dal 1946 al 2014 nelle diocesi tedesche un minorenne ogni settimana è stato vittima di aggressione sessuale da parte di sacerdoti, diaconi o religiosi. Dai 38.156 atti presi in considerazione compilati da 27 diocesi nei 68 anni oggetto dello Studio, commissionato dalla Conferenza episcopale tedesca a tre università tedesche (Mannheim, Heidelberg e Gießen), risulta che ben 3.677 minori sono stati vittime di abusi sessuali commessi da almeno 1.670 religiosi “accusati”.
Ossia ogni accusato ha commesso abusi su 2,5 vittime. Queste sono nel 62,8% dei casi di sesso maschile: dato che secondo lo Studio, marca la maggiore differenza con gli abusi sessuali su minori commessi in ambito non religioso. Nel 51,6% dei casi la vittima al primo abuso non aveva più di 13 anni, mentre l’età media degli accusati al primo abuso era di 42,6 anni. Tra le vittime si è inoltre potuta accertare una vasta gamma di disturbi fisici e psichici – quali depressioni, paura, disturbi dell’alimentazione e del sonno, sintomi da stress post-traumatico come incubi, strategie di evitamento, tendenze suicide e comportamenti autolesionisti, quali consumo di alcol e droghe – che possono essere considerati conseguenze degli abusi.
Il presidente della CET, il cardinale Reinhard Marx, ha deciso di portare spontaneamente il tema alla luce del sole presentando alla stampa, con qualche anticipazione già fornita nei giorni precedenti dallo Spiegel Online, il risultato di una ricerca voluta dalla stessa CET. «Ci siamo voltati per troppo tempo dall’altra parte, per proteggere le istituzioni e noi stessi, sacerdoti e vescovi», ha detto martedì 25 settembre a Fulda, durante l’assemblea autunnale dei vescovi, il presidente della CET. «Provo vergogna – ha proseguito il porporato – per il fatto che molti abbiano preferito non vedere e non percepire ciò che invece è accaduto e non si sono occupati delle vittime. Questo vale anche per me. Non abbiamo ascoltato le vittime. Chiedo perdono, anche personalmente, per questo fallimento e per il dolore arrecato».
Il presidente della CET e arcivescovo della Diocesi di Monaco e Frisinga ha già informato Papa Francesco del risultato dello Studio e ha dichiarato di voler portare il tema a discussione nel prossimo Sinodo dei giovani, in programma in Vaticano dal 3 al 28 ottobre, e ad un incontro dei vescovi in Vaticano nel 2019 dedicato proprio al tema “abusi”.
Anche se il risultato non ha sorpreso il delegato alla questione degli abusi per la CET, il vescovo di Treviri Stephan Ackermann si è detto “spaventato” dalla proporzione delle violenze. Evidentemente, ha affermato, «le misure di intervento e prevenzione sono inefficaci se non si innestano in strutture ecclesiali che contribuiscano ad impedire efficacemente l’abuso».