"Uno dei temi che Newman introduce nel dibattito teologico contemporaneo è quello sviluppo della dottrina cristiana" ha detto il professore, spiegando come Newman capisca che "la fede è un’entità viva, e che come ogni essere vivo si sviluppa nel tempo. La Rivelazione cristiana si è definitivamente conclusa con la morte degli apostoli. Il tempo che segue ha però il senso di lasciar crescere nella Chiesa e nei fedeli la consapevolezza della fede rivelata. L’idea centrale del cristianesimo, ad esempio, l’Incarnazione, è un evento che lo spirito umano non è in grado di afferrare totalmente in una volta sola, da subito. Il credente, ma anche la Chiesa nella sua globalità deve approfondire sempre di più la comprensione di questo mistero che è infinitamente conoscibile".
Tema attualissimo se pensiamo a molto del dibattito durante il Sinodo sulla Sinodalità, ma anche in molte questioni sulla interpretazione di alcuni Sacramenti.
Ecco Newman è l'uomo più contemporaneo dell'800 si potrebbe dire. Ed è il pesatore che ci ricorda che esiste una verità ed è una persona: Gesù Cristo. Il suo pensiero ci riporta ad un concetto che si vuole dimenticare ha detto Flavio Pace, quello di eresia. Quell'idea per cui una parte della verità di fede diventa il tutto e cambia tutto.
Il nostro tempo, ha detto l'arcivescovo, fa fatica a rendere ragione della verità della fede, ed in questo che Newman diventa vero " Dottore della Chiesa" anche se ancora non è ha il titolo ufficiale. E lo sanno anche gli Anglicani che continuano a studiarlo ed apprezzarlo.
E del resto se pure la religione è questione di verità, è una verità dinamica che non può non svilupparsi.
Come ha spiegato l'autore l'intento del libro era anche di mostrare "la posizione sempre equilibrata di Newman, che non cade né in un tradizionalismo sterile né in un progressismo che sposa lo spirito del tempo; egli si apre senza paure alle nuove questioni, ma resta sempre nella grande Tradizione della fede apostolica. Per questo sono del parere che le sue intuizioni sono di immensa attualità, anzi sono punti di riferimento, nei dibattiti attuali della Chiesa".
Anche il ruolo del Papa nella struttura della Chiesa e il rapporto con ogni fedele.
Come ha spiegato Padre Konrand: "Per Newman sia la coscienza del singolo che l’autorità della Chiesa, il Papa, sono vicari di Cristo. Ambedue ricevono la loro autorità da una fonte più alta, da Dio. La funzione del Papa prevista da Dio non è quella di sostituire la coscienza del singolo, ma di esserne un aiuto, di illuminarla. Anche se in casi di conflitto tra le due istanze il singolo deve sempre seguire la propria coscienza, Newman insiste sul fatto che ciò non è un invito alla persona a fare in modo egoistico ciò che le piace, un invito cioè ad essere sempre scettico nei confronti dell’insegnamento dell’autorità, ma a prendere sul serio il dovere di formare la coscienza a partire da un vivo senso di appartenenza alla Chiesa e di un sincero affetto per il Papa".
Molti di questi temo si ritrovano nel volume che ha la caratteristica di essere profondo e semplice allo stesso tempo, una lettura che accompagna come la "Luce gentile" che Newman invocava. E del resto, come ha ricordato Geissler, Papa Benedetto XVI che lo ha beatificato nel 2010, pochi giorni prima di morire parlando con Padre Hermann ha detto che "Newman è una luce per il buio di questo tempo".
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.