Roma , venerdì, 9. giugno, 2017 18:00 (ACI Stampa).
Dal lavoro ai migranti, dai giovani alla famiglia, fino al ruolo della Chiesa nella società. Sono questi i temi che Papa Francesco ha sviluppato nei suoi precedenti incontri con i presidenti della Repubblica italiana. E saranno probabilmente questi i temi affrontati nella seconda visita di Papa Francesco al Quirinale, il 10 giugno.
Con Papa Francesco, la diplomazia pontificia sembra in qualche modo tornata all’antico. Se con Giovanni Paolo II, e poi con Benedetto XVI, i rapporti con l’Italia erano, certo, rapporti privilegiati, ma comunque parte della serie di rapporti multilaterali, ora Italia e Santa Sede hanno ulteriormente rafforzato il rapporto bilaterale.
Lo dimostra, ad esempio, l’Accordo Fiscale con l’Italia, che va letto per quello che è, ovvero uno scambio di informazioni di materia fiscale sul piano bilaterale. Un accordo di cui si dovrà verificare la resa nel momento in cui anche in ambito europeo si arriverà ad uno scambio automatico e multilaterale di informazioni, e questo dovrebbe avvenire entro il 2018.
Ma lo dimostrano anche gli incontri tra segreteria per i Rapporti con gli Stati vaticana e Ministero degli Esteri Italiano, promossi dall’Italia quando ministro degli Esteri era Paolo Gentiloni, l’attuale presidente del Consiglio. Un ciclo che è cominciato nel 2015, e durante i quali Italia e Santa Sede hanno mostrato uno sguardo comune sullo scacchiere internazionale.
Durante l’ultimo incontro, in particolare, era stata lanciata l’idea di un piano strategico per regolare i flussi di immigrazione dall’Africa, e si era discusso della crisi siriana, mettendo in luce l’importanza dell’impegno delle minoranze cristiane nella costruzione di una società per il bene comune.