Minsk , giovedì, 5. ottobre, 2017 18:00 (ACI Stampa).
Una “casa” per la Santa Sede, con gli arredi sacri in pietra rossa a simboleggiare i sacrifici del popolo locale e il sangue di Cristo, posta nel cuore della città, ma allo stesso tempo in una zona residenziale e silenziosa: si presenta così la nunziatura della Santa Sede a Minsk, inaugurata il 4 ottobre dall’arcivescovo Giovanni Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato.
Ci sono voluti un anno e mezzo di lavori, la cui realizzazione è stata ereditata e portata a termine dall’arcivescovo Gabor Pinter, ungherese poliglotta che dal maggio 2016 ha preso il suo primo incarico come “ambasciatore del Papa” in questo Paese che si chiama Bielorussia, ma che in realtà dovrebbe essere chiamato Belarus, nel suo nome originale, per rimarcare la sua appartenza alla Rus’ di Kiev, questa sorta di confederazione leggera che metteva insieme i territori di Ucraina, Lituania, Bielorussia, Lettonia e Polonia.
Perché in Belarus si sta lavorando per ricreare una identità di popolo, un po’ oscurata dagli anni di dominio sovietico, da una indipendenza arrivata quasi troppo in freta, ma anche dallo stretto legame con la Russia. Un legame non solo economico, ma anche religioso, dato che in Bielorussia la Chiesa ortodossa non è autocefala, ma dipende direttamente da Mosca. È per questo che nessun Papa è ancora andato a Minsk: sarebbe come andare in territorio russo, come andare a Mosca. Ed è per questo che Minsk si propone come ponte tra l’Europa e la Russia, con un lavoro cui la Chiesa non è estranea.
Così, alla cerimonia di inaugurazione della nunziatura c’è anche il metropolita Pawel, che ha pure presenziato all’apertura dei lavori della Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, che si è tenuto la scorsa settimana nella capitale del Belarus.
Ci sono tutti questi temi sullo sfondo del discorso dell’arcivescovo Becciu, che mette in luce come nel Paese ci sia “una nutrita presenza di cattolici locali” che non fa sentire la Santa Sede straniera presso il popolo bielorusso. Si festeggiano i 25 anni di relazioni diplomatiche, ed è un felice caso che questo avvenga nell’anno in cui si celebrano anche i 500 anni della pubblicazione del primo libro stampato in Bielorusso, la Bibbia di Francesco Skavyna, ricordata dal numero due della Segreteria di Stato.