Città del Vaticano , giovedì, 3. settembre, 2015 12:47 (ACI Stampa).
“Sono state affrontate anche alcune questioni riguardanti i rapporti tra lo Stato d’Israele e la Santa Sede e tra le Autorità statali e le comunità cattoliche locali, auspicando una pronta conclusione dell’Accordo bilaterale in corso di elaborazione e una soluzione adeguata di alcune questioni di comune interesse tra cui quella riguardante la situazione delle scuole cristiane nel Paese.” Un passaggio del comunicato ufficiale della Sala Stampa della Santa Sede sull’incontro tra il Papa e il Presidente di Israele in Vaticano ricorda il tema più caldo in questo momento nell’ agenda di Tel Aviv: le scuole cattoliche.
Da mesi il rischio che debbano chiudere per mancanza di fondi scuote la comunità cristiana e non solo. In questi giorni, all’inizio dell’anno scolastico, si stanno svolgendo scioperi e proteste ed è quindi normale che uno dei temi del colloquio sia stato questo. Trenta minuti con l’interprete tra il Papa e il Presidente, poi l’incontro con la moglie di Revlin e il seguito.
Lo scambio dei doni è stato significativo, Revlin ha portato in dono una copia iscrizione aramaica su un basalto risalente al IX-VIII secolo a. C. con la menzione più antica della dinastia di Davide fuori dalla Bibbia. L’originale è conservato nel Museo di Israele. Nella targa con dedica si legge: “A Sua Santità Papa Francesco ‘Rogate quae ad pacem sunt Ierusalem (122,6)’. Con stima Reuven (Ruvi) Rivlin, presidente dello Stato d’Israele, 3 settembre 2015”. Nel consegnarla al Papa il Presidente ha detto: “Credo sia giusto che Sua Santità abbia questo dono per ricordare le radici comuni tra ebraismo e cristianesimo”.
Papa Francesco ha donato una vera a propria scultura in bronzo: una roccia spaccata in due trattenuta da un ulivo con una frase: “Ricerca ciò che unisce. Supera ciò che divide”. Donandola al Presidente Papa Francesco, con uno sguardo di intesa ha detto: “C’è qualche divisione, ma la sfida è unire”.
Poi ha consegnato a Revlin la Laudato sì e la Evangelii gaudium in inglese. Dando l’esortazione ha tenuto a sottolineare : “Questa è per tutti i cristiani, ma c’è un capitolo dedicato al dialogo con gli ebrei”.