Città del Vaticano , giovedì, 7. ottobre, 2021 13:30 (ACI Stampa).
"Sono grato del lavoro teologico che state svolgendo a servizio della comunione tra Cattolici e Ortodossi. Ringrazio il Cardinale Koch per le sue parole di presentazione. Mi ha colpito quanto ha detto circa il vostro compito specifico: cercare insieme le modalità in cui le diverse tradizioni possono arricchirsi a vicenda senza perdere la loro identità". Con queste parole il Papa accoglie i Membri del Gruppo Misto di Lavoro ortodosso-cattolico “Sant’Ireneo” nel Palazzo Apostolico Vaticano.
Fondato a Panderborn nel 2004, il gruppo è composto da 26 teologi, 13 cattolici e 13 ortodossi.
"È bello coltivare un’unità arricchita dalle differenze, che non ceda alla tentazione di un’uniformità omologante. Animati da questo spirito, vi confrontate per comprendere come gli aspetti contrastanti presenti nelle nostre tradizioni, anziché alimentare contrapposizioni, possano diventare opportunità legittime per esprimere la comune fede apostolica", sottolinea il Papa.
"Mi piace anche il vostro nome - continua il Pontefice nel suo discorso - non una commissione o un comitato, ma un “gruppo di lavoro”: un gruppo che riunisce, in un fraterno e paziente dialogo, esperti di varie Chiese e diversi Paesi, desiderosi di pregare e studiare insieme per l’unità. Prossimamente dichiarerò volentieri Sant’Ireneo di Lione dottore della Chiesa, con il titolo di ‘Doctor Unitatis’. Il vostro patrono, Sant’Ireneo di Lione, che è venuto dall’Oriente e ha esercitato il suo ministero episcopale in Occidente, è stato un grande ponte spirituale e teologico tra cristiani orientali e occidentali".
"Vi ringrazio per questo e in particolare per lo studio che avete da poco pubblicato, intitolato Servire la comunione. Ripensare il rapporto tra primato e sinodalità. Attraverso la pazienza costruttiva del dialogo, specialmente con le Chiese ortodosse, comprendiamo meglio che primato e sinodalità nella Chiesa non sono due principi concorrenti da tenere in equilibrio, ma due realtà che si costituiscono e si sostengono a vicenda al servizio della comunione", dice ancora il Papa.