Tallinn , venerdì, 24. agosto, 2018 16:00 (ACI Stampa).
Guardando la storia dei Paesi Baltici, ci sono i grandi evangelizzatori, come Sant’Alberto e San Meinardo. Ci sono i martiri conosciuti e sconosciuti, che hanno patito i rivolgimenti della storia, come quando la fede luterana si impose nel Baltico. E ci sono i martiri del periodo sovietico, che non ha mancato di toccare i Paesi del Baltico.
Tra questi, la storia di Eduard Profittlich manca ancora di un riconoscimento canonico. In Estonia, però, non ci sono dubbi: il gesuita andato fino ai confini della Terra Mariana per evangelizzarla e che fu il primo vescovo di Estonia è santo. La fase diocesana del processo di canonizzazione sta per terminare. Presto, forse, l’Estonia potrebbe avere il suo primo grande santo.
L’ultima volta che il vescovo Profittlich fu visto, era nella Cattedrale di Tallinn, un piccolo edificio dedicato ai Santi Pietro e Paolo all’interno di un cortile nel cuore della città. Fu lì che il vescovo Profittlich, arrestato, volle andare per ritirarsi in preghiera prima di lasciare quei luoghi che tanto aveva amato. E lì c’è ancora una targa che ne ricorda il passaggio.
Nato nel 1890, sacerdote dal 1922, il vescovo Profittlich aveva fatto gli studi nell’allora neonato Pontificio Istituto Orientale, fu missionario in Polonia dal 1924 al 1925 in Polonia, poi ad Opole, una città tedesca con una forte immigrazione polacca, dal 1928 al 1930 nella parrocchia polacca di Amburgo, sempre in Germania.
Nel 1930, fu nominato parroco della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo all’arcivescovo Antonio Zecchini. Nel 1931, Profittlich fu nominato amministratore apostolico di Estonia. E lì cominciò un grande lavoro di evangelizzazione, pubblicando il primo settimanale della Chiesa in lingua estone, che toccò soprattutto l’intellighentsia locale. Quindi, stabilì molte parrocchie in tutta l’Estonia, con l’aiuto anche di dieci sacerdoti cattolici e delle suore polacche e ceche. Profittlich lavoro molto per l’educazione della gioventù.