Blaj , domenica, 2. giugno, 2019 14:55 (ACI Stampa).
L’ultimo impegno di Papa Francesco in Romania è l’incontro con la comunità Rom di Blaj nella nuova chiesa dedicata a S. Andrea Apostolo e al Beato Ioan Suciu. Il quartiere Barbu Lautaru, dove risiedono i Rom, è il più antico quartiere di Blaj.
Secondo l’ultimo censimento del 2011, a Blaj il 9 per cento degli abitanti è Rom. “Nella Chiesa di Cristo c’è posto per tutti – sottolinea il Papa nel suo discorso alla comunità - La Chiesa è luogo di incontro, e abbiamo bisogno di ricordarlo non come un bello slogan ma come parte della carta d’identità del nostro essere cristiani”.
La Chiesa Greco-Cattolica Romena da anni, nella città, si occupa della cura pastorale e dell’assistenza sociale della Comunità Rom.
“Nel cuore porto però un peso – continua il Papa nel suo discorso - È il peso delle discriminazioni, delle segregazioni e dei maltrattamenti subiti dalle vostre comunità. La storia ci dice che anche i cristiani, anche i cattolici non sono estranei a tanto male. Vorrei chiedere perdono per questo. Chiedo perdono – in nome della Chiesa al Signore e a voi – per quando, nel corso della storia, vi abbiamo discriminato, maltrattato o guardato in maniera sbagliata, con lo sguardo di Caino invece che con quello di Abele, e non siamo stati capaci di riconoscervi, apprezzarvi e difendervi nella vostra peculiarità. Quando qualcuno viene lasciato indietro, la famiglia umana non cammina. Non siamo fino in fondo cristiani, e nemmeno umani, se non sappiamo vedere la persona prima delle sue azioni, prima dei nostri giudizi e pregiudizi".
Francesco nell’incontro mette in luce i valori della comunità Rom: “Il valore della vita e della famiglia in senso allargato (cugini, zii, …); la solidarietà, l’ospitalità, l’aiuto, il sostegno e la difesa dei più deboli all’interno della loro comunità; la valorizzazione e il rispetto degli anziani; il senso religioso della vita, la spontaneità e la gioia di vivere. Non private le società in cui vi trovate di questi doni e disponetevi anche a ricevere tutte le cose buone che gli altri vi possano offrire e apportare”.