Rabat , sabato, 30. marzo, 2019 16:46 (ACI Stampa).
«Noi riteniamo importante preservare la Città santa di Gerusalemme / Al Qods Acharif come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica, in cui si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo.
A tale scopo devono essere conservati e promossi il carattere specifico multi-religioso, la dimensione spirituale e la peculiare identità culturale di Gerusalemme / Al Qods Acharif. Auspichiamo, di conseguenza, che nella Città santa siano garantiti la piena libertà di accesso ai fedeli delle tre religioni monoteiste e il diritto di ciascuna di esercitarvi il proprio culto, così che a Gerusalemme / Al Qods Acharif si elevi, da parte dei loro fedeli, la preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità sulla terra».
E’ questo il testo dell’appello di Papa Francesco e Re Mohammed VI del Marocco che “riconoscendo l’unicità e la sacralità di Gerusalemme / Al Qods Acharif e avendo a cuore il suo significato spirituale e la sua peculiare vocazione di Città della Pace” hanno condiviso.
La posizione della Santa Sede non cambia quindi da quello che disse Giovanni Paolo II nel 1985 nella stessa occasione, la vista in Marocco.
Nell’incontro privato oltre i saluti in cui i rappresentanti del Regno del Marocco hanno ribadito l’impegno per la pace prima della firma della dichiarazione.