Città del Vaticano , sabato, 25. novembre, 2017 12:30 (ACI Stampa).
Il vescovo sarà l’unico a decidere sui processi di nullità in forma breviore. Il Papa lo ha dichiarato nel discorso che ha rivolto ai partecipanti al corso promosso dal Tribunale della Rota Romana sul tema: Il nuovo processo matrimoniale e la procedura Super Rato.
Francesco ha ricordato dapprima i criteri base dei due documenti Mitis Iudex Dominus Iesus e Mitis et misericors Iesus, che “sono scaturiti da un contesto sinodale, sono espressione di un metodo sinodale, sono l’approdo di un serio cammino sinodale”.
Francesco ha ribadito la sua idea di sinodali nella udienza: per il Papa è importante che per la “missione evangelizzatrice e la salvezza delle anime” la “Chiesa recuperi sempre più la prassi sinodale della prima comunità di Gerusalemme”. Ed così, secondo Francesco, è stato fatto nel Sinodo per la famiglia per “promuovere e difendere la famiglia e il matrimonio cristiano per il maggior bene dei coniugi fedeli al patto celebrato in Cristo” ma anche per “studiare la situazione e lo sviluppo della famiglia nel mondo di oggi, la preparazione al matrimonio, i modi per soccorrere quanti soffrono a causa del fallimento del loro matrimonio, l’educazione dei figli, e altre tematiche”.
E così a coloro che si occupano dei tribunali ecclesiastici il Papa chiede di “essere missionari e testimoni dello spirito sinodale” e “della consolazione pastorale che è il fine di questa nuova normativa matrimoniale, per corroborare la fede del popolo santo di Dio mediante la carità” legati al vescovo “al quale le nuove norme riconoscono un ruolo determinante, soprattutto nel processo breve, in quanto egli è il “giudice nato” della Chiesa particolare”.
Il Papa chiede prossimità e vicinanza per la sofferenza di coloro “che attendono dalla giustizia ecclesiale l’aiuto competente e fattuale per poter ritrovare la pace delle loro coscienze e la volontà di Dio sulla riammissione all’Eucaristia”.