Città del Vaticano , venerdì, 26. gennaio, 2018 11:52 (ACI Stampa).
“Vi ringrazio per il vostro impegno quotidiano di sostegno al magistero dei Vescovi, nella tutela della retta fede e della santità dei Sacramenti, in tutte le varie questioni che oggi richiedono un discernimento pastorale importante, come nell’esame dei casi relativi ai graviora delicta e delle domande di scioglimento del vincolo matrimoniale in favorem fidei”.
Il Papa saluta così i partecipanti alla Plenaria della Congregazione della Dottrina della Fede e ricorda che “ l’uomo di oggi non sa più chi è e, quindi, fatica a riconoscere come agire bene”. Il compito della Congregazione è portare l’uomo alla sua naturale vocazione per il trascendente.
Il Papa ha ringraziato per gli studi “su alcuni aspetti della salvezza cristiana, allo scopo di riaffermare il significato della redenzione perché la salvezza è nella comunione con Cristo risorto”.
Significativo anche lo studio di dottrina sociale, che dovrebbe presto portare alla pubblicazione di un documento della Congregazione, e per il quale il Papa ha ringraziato sulle implicazioni etiche e per una adeguata antropologia nel campo economico e finanziario: “ Solo una visione dell’uomo come persona, vale a dire come soggetto essenzialmente relazionale e connotato da una peculiare ed ampia razionalità, è in grado di agire in conformità con l’ordine oggettivo della morale”.
Altro tema quello della Plenaria, cioè l’accompagnamento dei malati terminali. “Il processo di secolarizzazione,- dice il Papa- assolutizzando i concetti di autodeterminazione e di autonomia, ha comportato in molti Paesi una crescita della richiesta di eutanasia come affermazione ideologica della volontà di potenza dell’uomo sulla vita. Ciò ha portato anche a considerare la volontaria interruzione dell’esistenza umana come una scelta di “civiltà”.