Genova , giovedì, 25. giugno, 2020 9:00 (ACI Stampa).
Il Cardinale Angelo Bagnasco si è accomiatato ieri sera da Arcivescovo di Genova celebrando la Messa solenne nella Cattedrale di San Lorenzo. Il Papa a fine maggio ha accettato la rinuncia per raggiunti limiti di età del porporato e ha chiamato a succedergli l’Arcivescovo eletto Marco Tasca. Il Cardinale Bagnasco saluta così l’Arcidiocesi che ha guidato per poco meno di 14 anni.
“Giunto ora all’ultima rampa del mio pellegrinaggio desidero indirizzarvi ancora – ha detto il Cardinale nell’omelia - alcune parole. Dico una parola a voi bambini, germoglio della vita: sappiate ringraziare e siate docili a chi vi ama con amore puro. Scrivo a voi adolescenti: non abbiate paura delle vostre interiori turbolenze, Gesù vi è accanto, ascoltate la sua voce. Scrivo a voi giovani, primavera del mondo: non sbagliate la vita. Esistono altezze che neppure si possono immaginare, ma che l’anima può raggiungere e che vi aspettano. La cultura di oggi non vuole che siate persone consapevoli e libere, ma ricordate: solo la verità libera da menzogne e miti, e la verità è Cristo. La sua parola è alta ma non tradisce”.
“Scrivo a voi famiglie – ha aggiunto ancora il porporato - culla insostituibile della vita, palestra di umanità e di fede. Voi non siete qualcosa da sostentare, ma la prima realtà su cui investire. Siete il patrimonio più grande, senza di voi non c’è futuro. La Chiesa vi è vicina: siate focolari di preghiera e di rigore educativo. Scrivo a voi adulti, che siete nel pieno delle forze e che avete responsabilità gravi: non è importante sentirvi importanti, ma essere utili. In ognuno di noi c’è qualcosa che nessuno può strapparci o uccidere. Scrivo a voi anziani: non siete nostalgici narratori del passato, ma depositari di una saggezza che indica ciò che vale. Gli anni ci hanno fatto vagliare le cose e guardiamo le giovani generazioni con affetto. Il nostro sguardo forse è segnato dal disincanto, ma non certo dal pessimismo che rende amari i giorni e intristisce gli altri. Di questo sguardo, patinato di fiducia e pazienza, il mondo ha bisogno”.
Ai sacerdoti – chiamati amici dal Cardinali – un grazie “per la pazienza che avete avuto e per la benevolenza con cui mi avete accolto. Perdonate ciò che posso avere trascurato. Siamo dei poveri uomini, ma abbiamo consacrato la vita per la salvezza delle anime: non cerchiamo glorie umane, ma la gloria di Dio. Avanzando gli anni, questa verità brilla come il sole e pacifica”.
Il grazie del Cardinale Bagnasco si è esteso a religiose, religiose e seminaristi.