Città del Vaticano , venerdì, 26. maggio, 2017 15:00 (ACI Stampa).
Due udienze brevi – di 20 e 15 minuti l’una – senza discorsi: come ogni anno, il Papa riceve i presidenti di Bulgaria e Macedonia in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio, che secondo il calendario giuliano ricorre il 24 maggio. Quest’anno, si è tenuto il 26 per non accavallarsi con l’incontro del Papa con il presidente Trump. I due santi sono considerati patroni d’Europa.
I due Santi, fratelli nel sangue e nella fede, monaco il primo e vescovo il secondo, originari della città greca di Tessalonica che nel IX secolo faceva parte dell’Impero bizantino, furono i primi evangelizzatori dell’Europa orientale, in particolare delle regioni di Pannonia e Moravia, abitate dai popoli slavi per i quali Cirillo inventò un alfabeto (il cirillico, appunto) in cui tradurre la Bibbia.
Per questo, da tradizione, fino a Benedetto XVI il Papa teneva anche un discorso di fronte alle due delegazioni. Papa Francesco invece preferisce un incontro privato, senza scambio di discorsi, e con il conseguente scambio di doni.
L’incontro con il presidente bulgaro Rumen Radev – che era per la prima volta in Vaticano – è durato una ventina di minuti con l’interprete. Il presidente ha donato al Papa una icona dei Santi Cirillo e Metodio più un libro sulla vita di San Giovanni XXIII, che proprio in Bulgaria cominciò nel 1925 il suo peregrinare diplomatico come Visitatore Apostolico a Sofia.
Il presidente macedone Gjorge Ivanov – che aveva nel seguito due vescovi ortodossi, titolari di una diocesi europea e di una diocesi locale – è stato con il Papa una quindicina di minuti,