Atene , venerdì, 7. gennaio, 2022 10:00 (ACI Stampa).
Tornando dalla Grecia, Papa Francesco aveva spiegato così la sua richiesta di perdono riguardo i comportamenti di alcuni cattolici, raccontando come, durante la Guerra di Indipendenza greca di duecento anni fa, i cattolici del centro non si erano uniti all’insurrezione, ma aggiungendo che quelli delle isole, sì. Si trattava, però, di un riassunto che non rendeva giustizia alla storia, molto semplificato come possono essere le dichiarazioni estemporanee, e che invece andava a toccare una ferita ancora aperta nella storia dei (difficili) rapporti tra cattolici e ortodossi in Grecia.
Una ferita così aperta che tutto nasceva da parole molto dure da parte dell’arcivescovo ortodosso Ieronymos proprio di fronte al Papa, in un discorso ufficiale, a rivangare un passato che, tra l’altro, mette sotto accusa scelte di tipo politiche, non scelte di tipo religioso.
Don Markos Foskolos, storico, archivista, che ha contribuito a mettere su l’archivio storico della Chiesa Cattolica di Grecia, ha spiegato ad ACI Stampa di non essersi ancora spiegato la mossa dell’arcivescovo Ieronymos. Anche perché, aggiunge, durante la rivoluzione del 1821 “la Santa Sede è stata l’unico Stato in Europa che ha supportato i Greci. Lo ha fatto come poteva, in un momento storico difficile, quando la Chiesa era sotto la protezione dell’Austria e aveva appena vissuto la deportazione di Pio VII a Parigi”.
Ma – aggiunge - fu lo stesso Papa a dare ordini al suo segretario di Stato di portare le rivendicazioni dei Greci di fronte al Consilio dei Capi di Stato che si riunivano a Verona. Quindi, il Papa ha permesso ai rifugiati greci di installarsi dalle parti di Ancona, che apparteneva allo Stato pontificio”.
Insomma, non c’è “niente da rimproverare alla Santa Sede.” Mentre “il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli aveva condannato l’insurrezione greca, persino scomunicandone i principali protagonisti. Eppure, durante la visita del Patriarca Bartolomeo in Grecia per i 30 anni da patriarca ecumenico, di questa storia non è stata fatta menzione”.