Questa opera di restyling è stata perfezionata dal Gran Cancelliere dell’Istituto Mons. Vincenzo Paglia in queste torride giornate del mese di luglio 2019.
In spirito di obbedienza alla Chiesa e alle libere decisioni del Papa, nasce comunque spontaneo il desiderio di capire il perché è stata voluta questa sostituzione che, ovviamente, non consiste solo nell’attribuzione di una nuova intestazione alla medesima istituzione accademica. C’è sicuramente dell’altro. Infatti, papa Francesco nel Motu Proprio esprime l’opportunità di ampliare “il campo di interesse, sia in ordine alle nuove dimensioni del compito pastorale e della missione ecclesiale, sia in riferimento agli sviluppi delle scienze umane e della cultura antropologica in un campo così fondamentale per la cultura della vita”, ponendo come base di questo nuovo corso l’Esortazione apostolica post-sinodale Amoris laetitia, pubblicata il 19 marzo 2016.
Personalmente, anche in qualità di studente presso l’Istituto Giovanni Paolo II, posso accogliere con entusiasmo l’intenzione di ampliamento e di rinnovamento degli insegnamenti: mi sembra cosa “buona e giusta” e consentitemi questa espressione.
Ma quando un cambiamento equivale ad eliminare i pilastri fondativi di un precedente insegnamento, ad eliminare dei professori e , cosa assai più grave, a fare tutto questo seguendo una modalità poco cristiana, senza rispettare alcun criterio di incontro e di condivisione tanto caro alla Chiesa, in una parola, un modo becero di agire, allora salta fuori un problema serio e preoccupante. Perché tutto questo? Perché? Noi studenti abbiamo scritto le nostre reazioni di dolore e di richiesta di chiarimenti, rivolgendoci alle autorità accademiche, per capire, per sapere cosa succede, per esprimere la nostra vicinanza a quei professori che sono stati espulsi dall’oggi al domani, è il caso di dirlo, da un’istituzione accademica solo perché eredi spirituali e culturali di Giovanni Paolo II, solo perché credono negli insegnamenti sul Matrimonio e sulla Famiglia in linea con l’Humanae Vitae.
Al momento non ci sono state risposte particolarmente chiare e riconcilianti, almeno non mi sembra. Piuttosto, risulta normale aver pubblicato un nuovo Ordinamento e nuovi Statuti, senza mettere al corrente in modo trasparente delle modifiche che il nuovo corso prevede, senza confrontare o almeno informare in anticipo quanto stava per accadere anzi, provvedendo con grande fretta a sospendere alcuni professori dal loro incarico. Abbiamo assistito a quello che sembra un “colpo di Stato”, non un’integrazione o un affiancamento di corsi e di professori nuovi a quanto già esistente e funzionante, ma è la fine di un’epoca con l’allontanamento di persone serie e amabili. Siamo davanti ad una rivoluzione il cui potere assoluto è accentrato nelle mani di una persona: Mons. Vincenzo Paglia.
Peccato, un vero peccato per la testimonianza della Chiesa nel mondo. Mi piace pensare che ci siano degli errori di comprensione da parte nostra: forse non abbiamo interpretato bene o forse non ci hanno dato il tempo per entrare in questo cambiamento accademico. Mi auguro che le conseguenze del Motu Proprio, alle quali stiamo partecipando, non siano state concepite in questo modo da Papa Francesco, mi auguro che la situazione sia “sfuggita di mano” e che si possa rivedere il tutto e per questo prego lo Spirito Santo perché illumini i responsabili di queste decisioni e li porti ad un serio ripensamento e ad una revisione di quanto deciso e fatto tra pochissimi addetti ai lavori.
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