L'Aquila , martedì, 1. ottobre, 2019 12:00 (ACI Stampa).
San Giovanni Paolo II lo ha indossato nelle giornate più fredde, durante le udienze all’aperto, quando era Papa. Ed ora il suo soprabito bianco potrà essere ammirato messo su tra le montagne abruzzesi dall’Associazione Culturale San Pietro alla Ienca.
Il soprabito è stato donato dal Cardinale Stanislaw Dziwisz, arcivescovo emerito di Cracovia, che fu segretario di Giovanni Paolo II fino alla sua morte. Un segno di apprezzamento verso il lavoro che fa l’associazione, con “così poche forze”.
Perché l’avvio del Centro di Documentazione su Giovanni Paolo II è solo l’ultima (in senso temporale, non in senso assoluto) delle tante iniziative che l’Associazione Culturale di San Pietro alla Ienca ha sviluppato nel corso degli anni per ricordare San Giovanni Paolo II.
Perché il Papa polacco amava quelle montagne abruzzesi, appena fuori dell’Aquila, dove veniva già da giovane vescovo che partecipava al Concilio Vaticano II. Lo prova una foto, scattata nel 1962 da monsignor Tadeusz Pieronek (amico di Wotjyla sin dai tempi del seminario clandestino), che è stata ritrovata dall’Associazione di San Pietro alla Ienca e che è stata la “scusa” per scoprire una targa dedicata a San Giovanni Paolo II sulla funivia del Gran Sasso. Era il 17 agosto scorso. Fu presente monsignor Pawel Ptasznik, che divenne anche uno dei primi visitatori del centro di documentazione, chiamato “La casa di Karol”. Nel centro, c’è una piccola biblioteca con testi specifici che illustrano il pontificato di San Giovanni Paolo II. La “Casa di Karol” ha anche una esposizione di ritratti del Papa polacco donati e realizzati da artisti e pittori devoti a Karol Wojtyla.
Come è forte la devozione per Giovanni Paolo II a San Pietro alla Ienca.