Colonia , lunedì, 10. maggio, 2021 10:00 (ACI Stampa).
Perché la Chiesa benedice le persone singole, ma non può benedire le unioni omosessuali? Dopo il responsum sul tema della Congregazione della Dottrina della Fede, la domanda è stata posta varie volte, e questo in parallelo ad iniziative di protesta anche all’interno della Chiesa. Come quella che in Germania vedrà oggi sacerdoti benedire le unioni omosessuali, in aperta protesta con le decisioni di Roma. E questo nonostante l’arcivescovo Georg Bätzing di Limburg, presidente della Conferenza Episcopale tedesca, abbia sottolineato che la Chiesa in Germania è “strettamente legata a Roma e al Santo Padre”.
Gero P. Weishaupt, teologo e canonista, ha affrontato queste questioni in una intervista con CNA Deutsch, agenzia che come ACI Stampa è parte della galassia EWTN.
Weishaupt spiega prima di tutto che “la Chiesa distingue tra disposizione omosessuale da un lato e atti sessuali da parte di partner omosessuali dall'altro”, e che “gli omosessuali che vivono naturalmente apertamente in una relazione dello stesso sesso o che mantengono l'intenzione di impegnarsi in atti omosessuali , d'altra parte, non possono essere benedetti” in quanto lo stesso catechismo stabilisce che "la tradizione della Chiesa ha sempre dichiarato che" gli atti omosessuali sono intrinsecamente male".
Ha argomentato Weishaupt: “Poiché la pratica degli atti omosessuali contraddice la rivelazione divina così come la ragione umana, la Chiesa può consentire che due persone dello stesso sesso, nella misura in cui la loro relazione si basa su tali atti omosessuali, non benedica”. Per quanto riguarda un sopposto scisma tedesco, il teologo dice che “un singolo atto di disobbedienza non costituirebbe ancora uno scisma”, ma “in Germania, invece, osserviamo che sia i vescovi che altri credenti si sono ribellati al Papa per settimane e mesi, anche in altre aree (es. La continua messa in discussione dell'ordinazione sacerdotale riservata ai soli uomini). La Congregazione per la Dottrina della Fede, che, come altri dicasteri romani, agisce sempre per conto del Papa, ha affermato in modo inequivocabile anche con l'espresso permesso del Papa nel suo responsum il divieto della benedizione delle coppie dello stesso sesso”,
Secondo Weishaupt, “il fattore decisivo per l'autorità dottrinale del responsum, tuttavia, non è se il Papa lo abbia ulteriormente approvato, approvato formalmente o emesso in forma specifica , come alcuni canonisti cercano di suggerire, al fine di minare in ultima analisi l'autorità del responsum”, ma è piuttosto “fondamentale che il Papa, attraverso la Congregazione per la Dottrina della Fede, ricordi la verità rivelata, confermata dalla ragione, cioè che può esserci solo il matrimonio tra un uomo e una donna”.