Eichstätt , lunedì, 25. novembre, 2024 9:00 (ACI Stampa).
C’era ancora una chiesa in Germania che, dai tempi del lockdown dovuto alla pandemia mondiale di Corona virus, non era ancora stata riaperta. Si tratta del duomo di Eichstätt. Chiuso dalla Quaresima del 2020, il tempio è stato riaperto poche settimane fa con una Messa celebrata dal vescovo Gregor Maria Hanke OSB e oltre mille fedeli ad assistervi. Il caso ha voluto che l’edificio di culto venisse chiuso per restauro poco prima della serrata generale dovuta alle restrizioni per il contenimento del Corona virus. La cattedrale, che conserva le spoglie del primo vescovo della città, San Villibaldo, è una struttura gotica completata in età barocca. Finalmente, un’intera comunità di fede si è riappropriata della sua „casa“ di preghiera. Di questa gioia e di tutti i dettagli connessi alla riapertura del duomo, ci racconta Anselm Blumberg, diacono presso la Diocesi di Eichstätt.
Diacono Blumberg, lo scorso 20 ottobre, durante la Messa di riapertura della cattedrale di Eichstätt, lei ha potuto riaccendere la luce eterna. Cosa ha provato nel restituire ai fedeli la loro cattedrale dopo oltre quattro anni di lavori di ristrutturazione?
«È stata una sensazione felice e liberatoria! La chiusura della Cattedrale di Eichstätt la prima domenica di Quaresima del 2020 è avvenuta poche settimane prima che le funzioni pubbliche in chiesa fossero vietate a causa della pandemia di Corona virus. Ciò significa che la parrocchia della Cattedrale di Eichstätt ha vissuto un doppio esilio nella primavera del 2020: prima ha dovuto abbandonare il suo luogo di culto e, „trasferendosi“ nella chiesa degli Angeli Custodi di Eichstätt, ha dovuto ripiegare su un luogo di culto molto bello, ma in qualche modo estraneo, e poi ha dovuto addirittura rinunciare a tutte le funzioni religiose. Anche se la crisi del coronavirus è passata negli anni, ha lasciato il segno».
In che senso?
«Be‘, molti fedeli - qui come altrove - non venivano più in chiesa e si erano abituati a celebrare la messa davanti alla televisione. A peggiorare la situazione a Eichstätt, però, c'era il fatto che molti abitanti di Eichstätt e fedeli che abitano dei dintorni sentivano la mancanza della “loro” cattedrale e quindi non partecipavano alle funzioni religiose. Finalmente ora, la riapertura della cattedrale ha arrestato questo significativo declino, almeno nelle prime settimane dalla riapertura. Il 20 ottobre la cattedrale era piena di gente. Anche io avevo la sensazione di essere finalmente tornato a casa dopo un lunghissimo viaggio. La “casa madre spirituale”, come il nostro vescovo Gregor Maria Hanke OSB ha definito la cattedrale durante la sua omelia, era diventata molto più bella durante questo lungo viaggio».