Roma , venerdì, 10. marzo, 2017 12:00 (ACI Stampa).
Senza dubbio la figura di Luigi Sturzo è stata centrale nella riflessione politica ed economica del nostro Paese negli ultimi 50 anni. Il sacerdote calatino con il proprio interessante pensiero influenzerà la compagine democratica della Repubblica creando il Partito Popolare che getterà le basi della futura Democrazia Cristiana.
Il Partito Popolare, fondato nei primi anni del 1900, segnerà il punto centrale e l'eredità più feconda del sacerdote siciliano .La funzione di questo agglomerato di persone era di creare una valida alternativa alle politiche socialiste che spingevano la loro azione a favore dei più deboli. In realtà e già dalla “Croce di Costantino” (1897), giornale fondato dallo stesso Sturzo, le idee di fondo si concentrarono su un'azione politica più vicina ai ceti più disagiati per riportare la dottrina evangelica nel quotidiano scorrere della vita locale.
Don Luigi iniziando la propria attività proprio dall'aver constatato, nelle visite pasquali dell'anno 1895, l'estrema indigenza in cui viveva il popolo a Roma ha sentito l'urgenza di richiamare all'attenzione di questo triste fenomeno l’elettorato cattolico.
L'enciclica Rerum novarum ed un'attività solidarisitica contrasegneranno i primi strumenti per adottare soluzioni condivise ed utili ai problemi emergenti.
Casse rurali, giornale per il popolo, mutue e cooperative rappresenteranno i primi mezzi del suo apostolato. Ma di più si concentrerà nel riconoscimento dell'autonomia Siciliana. Secondo tale nozione essa deve assolvere di attuare, in via primaria, politiche più vicine ai suoi amministrati. Da vicesindaco della città di Caltagirone promuoverà differenti iniziative volte a sviluppare queste attività sociali.