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Francia, il Cardinale Aveline nuovo presidente della Conferenza Episcopale Francese

Il Cardinale Aveline alla guida dei vescovi di Francia. Un nuovo segretario generale. Un nuovo segretario per l’educazione. È l’anno del cambio della guardia

Cardinale Aveline | Il Cardinale Aveline, nuovo presidente della Conferenza Episcopale Francese | Vatican Media Cardinale Aveline | Il Cardinale Aveline, nuovo presidente della Conferenza Episcopale Francese | Vatican Media

A partire dall’1 luglio, la Chiesa di Francia vedrà avvenire una vera e propria rivoluzione nei suoi ranghi. Il Cardinale Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, è stato nominato presidente, e succede ai sei anni di “regno” dell’arcivescovo Eric de Moulins Beaufort di Reims, che aveva dovuto affrontare anche la questione degli abusi con il controverso rapporto CIASE. Ma cambia anche il segretario generale, cambia ordinario per i cattolici di rito orientale, e c’è un nuovo segretario per l’educazione.

Per la Chiesa di Francia è l’anno della transizione. Certo, non è una transizione inattesa. De Moulins Beaufort non era rieleggibile per un terzo mandato, e gli occhi dei vescovi francesi si erano da tempo posati sul Cardinale Aveline, l’uomo più in vista, che ha organizzato le Giornata del Mediterraneo a Marsiglia e che è universalmente stimato, tanto che si vociferava persino che il Papa volesse affidargli il Dicastero per il Dialogo Interreligioso dopo la morte del Cardinale Miguel Àngel Ayuso.

Il suo programma è stato delineato dallo stesso cardinale il 3 aprile, il giorno dopo la sua elezione. Ha detto che continuerà l’impegno della lotta agli abusi così come è stato delineato in questi ultimi sei anni, ma che ci saranno altre priorità dell’agenda.

Per esempio “il contributo che la Chiesa può dare alla società”, perché “la missione della Chiesa è di mostrare al mondo l’amore di Dio e l’amore di Dio ha le sue priorità”, e una di queste è “la povertà, che sia “economica o emozionale o di qualunque altro tipo”.

Ma il cardinale ha anche affrontato una svolta positiva, ovvero la crescita dei catecumeni adulti, un fenomeno che va vissuto con discernimento insieme allo Spirto Santo”. E, soprattutto, è necessario a tutti i livelli “un lavoro di radicamento spirituale”.

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Comincia così la nuova era della Chiesa Francese. Durante la loro plenaria, che si è tenuta a Lourdes, i vescovi hanno portato avanti il tema della lotta agli abusi, incontrando oltre 300 vittime ed esperti per discutere come andare avanti nella salvaguardia dei minori e nell’affrontare le sfide che già affrontano.

Ora, il lavoro è di aiutare quanti sono stati abusati da adulti. Tra quanti hanno discusso, in una tavola rotonda che non ha mancato di destare di discussioni, c’era anche il gruppo Bétharram, il cui fondatore Alain Esquerre ha compilato circa 200 denunce locali a nome delle vittime per violenza fisica, psicologica e sessuale commessa da religiosi e laici contro i bambin nella scuola di Notre Dame de Bétharram, vicino Lourdes, dal 1959 al 1990.

È un caso che ha preso una dimensione politica dello scorso febbraio, quando il primo ministro francese François Bayrou, i cui bambini sono stati educati a Betharram, laddove sua moglie insegnava catechismo.

I vescovi, da parte loro, hanno pubblicato un messaggio ufficiale ai cattolici di Francia il 4 aprile, perché sia letto e distribuito nelle parrocchie.  

Ma il grande cambio dei vertici della Chiesa francese non riguarda solo il presidente. Il segretario generale, Hugues de Woillemont, è stato nominato vicario generale dell’Ordinariato dei Cattolici Orientali in Francia e direttore generale dell’Œuvre d’Orient. Prenderà il posto di monsignor Pascal Gollnisch, che deteneva l’incarico dal settembre 2010, a partire dal settembre 2025.

Sacerdote dal 1999, de Woillement era segretario generale e portavoce della Conferenza Episcopale Francese dal settembre 2020.

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Cappellano dei giovani dal 2000 al 2003, vicario e parroco nelle parrocchie di Sèvres, Chaville e Ville d'Avray, è stato direttore del servizio diocesano dei pellegrinaggi di Nanterre per sei anni. Nominato Vicario generale della diocesi di Nanterre nel 2011, ha ricoperto questi incarichi accanto ai vescovi Gérard Daucourt, Michel Aupetit e Matthieu Rougé fino al 2020, prima di entrare nella Conferenza Episcopale Francese. È stato amministratore diocesano della diocesi di Nanterre da gennaio a settembre 2018.

Durante il suo mandato come Segretario generale della CEF, con l'Opera d'Oriente, ha compiuto diverse visite in Medio Oriente, percorrendo Libano, Iraq, Egitto. Il prossimo viaggio sarà in Etiopia.

Si è trattato di spedizioni guidate dal Presidente dell’episcopato francese e dal Vescovo dell'Ordinariato e dall'Opera d'Oriente con lo scopo di recarsi insieme a incontrare i patriarchi e le comunità cattoliche.

Nel settembre 2022, pochi mesi dopo l'inizio della guerra in Ucraina, si è recato a Kiev con monsignor Eric de Moulins Beaufortarcivescovo di Reims e presidente della CEF, per portare l'amicizia della Chiesa di Francia al popolo ucraino.

Creata nel 1856 dai professori della Sorbona, l'Œuvre d'Orientè un'associazione riconosciuta di interesse generale ai sensi della legge del 1901. Ente ecclesiale, membro della Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali (ROACO) presso il Vaticano, è la più antica associazione francese a sostegno dei cristiani d'Oriente e opera in 23 Paesi, dal Vicino e Medio Oriente all'Europa orientale e in tutto il Corno d'Africa, grazie in particolare a una rete di Associazioni sorelle in Europa, raggiungendo una popolazione di quasi 200 milioni di cristiani.

Impegnata nei settori dell'istruzione (orfanotrofi), della sanità (dispensari e ospedali) e della tutela del patrimonio, sostiene le comunità cristiane dell'Oriente e le aiuta a collaborare con le popolazioni locali, qualunque sia la loro appartenenza religiosa, nelle società a cui appartengono.

Particolarmente presenti e mobilitati in zone di conflitto, come Iraq, Siria, Armenia, Ucraina e, più di recente, Libano, Etiopia e Terra Santa, i volontari dell’associazione, impegnati in tutto il mondo, sono attori di pace al servizio di tutte le popolazioni civili.

L’Œuvre lavora grazie alla generosità di 80.000 donatori e a una solida rete di congregazioni e partner, presenti in più di 20 Paesi di intervento. L'associazione festeggerà il suo 170° anniversario nel 2026.

Monsignor Gollnisch la ha guidata per 15 anni, con una crescita esponenziale. L’Opera oggi sostiene circa 1300 progetti e raccoglie più di 30 milioni di euro all'anno. All'origine della creazione dell'Institut chrétiens d'Orient e del lancio del Fondo per le scuole cristiane francofone d'Oriente (cogestito dallo Stato francese e da L'Œuvre d'Orient), quest'ultima ha sviluppato un'azione di advocacy presso le organizzazioni internazionali, destinata a sensibilizzare sulla causa dei cristiani in Oriente.

Ma i vescovi si sono mobilitati anche per rispondere alla questione educativa, perché sono sempre più in Francia gli attacchi che mettono in discussione l’esistenza stessa della scuola cattolica. È stato dunque nominato un segretario generale per l’educazione cattolica, Guillaume Prévost, che succederà a Philippe Delorme

Prende l’incarico in un momento delicato, perché c’è stato anche un conflitto interno tra i vescovi e il Segretariato generale dell’Educazione Cattolica, accusato di inadeguatezza nella risposta.

Prévost assumerà il nuovo incarico l’1 settembre 2025.

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Quarantaduenne, ha studiato filosofia e logica matematica all’Università, e poi ha proseguito la formazione nell’Accademia Navale Francese e si è arruolato nella Marina nel 2006, ricoprendo ruoli di comando nell’ambito delle forze sottomarine strategiche.

Dopo otto anni, si è iscritto nel 2016 alla Scuola Nazionale di Amministrazione, e decise di rivolgersi alle politiche educative, entrando a far parte del Ministero dell’Istruzione Nazionale, della Gioventù e dello Sport come amministratore civile.

A Parigi, è stato incaricato nella direzione generale dell’educazione scolastica, periodo nel quale si è occupato di regolamenti, relazioni con le famiglie, salute scolastica e laicità. Nel 2021 è stato nominato delegato generale del think tank Vers le haut, dedicato ai giovani e all’istruzione.

L’uscita di de Woillemont come Segretario generale imponeva un nuovo numero 2 della Conferenza Episcopale Francese. La scelta è ricaduta su padre Christophe Le Sourt, che ha ricoperto finora il compito di delegato nazionale per le relazioni con l’ebraismo. Prenderà il suo nuovo incarico il prossimo 1 luglio.

Un cambio generazionale, insomma, tutto da comprendere.