Lille , mercoledì, 10. marzo, 2021 15:00 (ACI Stampa).
Lille, Francia, 11 febbraio. Mentre quasi tutti i lavori nella regione Hauts-France erano bloccati a causa della neve, gli scavatori cominciano quella che sembra essere una opera urgente: la demolizione della Chapelle St. Joseph, una cappella della fine del XIX secolo costruita su progetto di Auguste Mourou. Sconsacrata e in disuso, la cappella è stata oggetto di un permesso di demolizione rilasciato nel 2019 dal comune per la costruzione di una parte del nuovo campus della scuola di ingegneria Junia. Ma non è la sola chiesa a rischio in Francia.
Nel Paese della laicité, anche la memoria degli edifici religiosi diventa qualcosa da cancellare per permettere a nuovi edifici di essere costruiti. E non sorprende, se si considera che si pensava persino di distruggere Notre-Dame, quando questa era diventata decadente e inutilizzata, prima della grande ristrutturazione di Viollet le Duc.
Il progetto che va a sostituire la Chapelle St. Joseph prevede 40 mila metri quadrati di locali didattici, di cui 22 mila di nuovi locali. Con un investimento di 128 milioni di euro, il campus dovrebbe ospitare un totale da 5 mila 8 mila studenti. Per salvare la cappella, è stato chiesto al Ministero della Cultura di riclassificare l’edificio. Il Ministero della Cultura ha rigettato la richiesta, sottolineando che “rinunciare alla demolizione della cappella comporterebbe l’abbandono di un importante progetto per lo sviluppo dell’istruzione superiore, che rappresenta un investimento di 120 milioni di euro”, e che il progetto del campus include “il restauro completo del Palazzo Rameau”, un edificio accanto alla cappella, sempre dell’architetto Moureau.
Resta da comprendere perché la cappella non vada preservato, mentre il palazzo sì. Anche perché – spiega Etienne Poncelet, ispettore generale onorario dei monumenti storici – “è falso che la cappella sia in cattive condizioni”, come spiegato dal Ministero della Cultura. Si tratta, invece, di “un edificio in buone condizioni, un esempio architettonico unico, con un chiostro sospeso”, che rappresenta anche una testimonianza storica della presenza dei gesuiti a Lille.
La distruzione è cominciata nonostante l’opposizione di molte personalità politiche e culturali, e una petizione di 12.400 firme lanciata da Urgence Patrimoine. L’associazione ha anche denunciato che i lavori sono iniziati in fretta e furia, e non durante le vacanze scolastiche come si era previsto, per motivi di sicurezza.