Città del Vaticano , lunedì, 28. dicembre, 2020 12:00 (ACI Stampa).
La Segreteria di Stato perde un pezzo, mentre la Segreteria per l’Economia diventa anche “Segreteria papale per le materie economiche finanziarie”. A partire dall’1 gennaio 2021, la Segreteria di Stato vaticana trasferirà tutti i fondi e proprietà immobiliari all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica; quando questo non sarà possibile, farà una speciale delega alla stessa amministrazione; l’APSA, a sua volta, dovrà costituire un accantonamento di bilancio denominato “Fondi Papali”, in cui confluiranno l’Obolo di San Pietro, il Fondo Discrezionale del Santo Padre e i Fondi Intitolati. Tutte le donazioni, poi, saranno incluse in un Budget Generale della Santa Sede.
Con un motu proprio chiamato "Una migliore organizzazione", Papa Francesco mette in pratica la decisione di togliere alla Segreteria di Stato tutte le competenze economiche. Si va verso un fondo sovrano centrale, mostra la costituzione di un Budget Generale della Santa Sede dove arriveranno tutte le donazioni alla Santa Sede, comprese quelle del Governatorato e dell’Istituto delle Opere di Religione. Allo stesso tempo, la Segreteria di Stato appare quasi commissariata e spacchettata, perché ogni transazione passa sotto il controllo della Segreteria per l’Economia, che diventa “Segreteria Papale per le matterie economiche finanziarie”. Resta una qualche autonomia per la Segreteria di Stato, che mantiene un fondo per le emergenze. Ma anche questo dovrà essere rendicontato.
Il motu proprio è la conseguenza della riunione del 4 novembre scorso, in cui era stato deciso il trasferimento di fondi, e dello studio della Commissione di Passaggio e Controllo, stabilita per definire i dettagli tecnici di questo trasferimento e composta dall’arcivescovo Edgar Pena Parra, sostituto della Segreteria di Stato, dal vescovo Nunzio Galantino, presidente dell’APSA, e da padre Antonio Guerrero Alves, prefetto della Segreteria per l’Economia.
Papa Francesco stabilisce dunque che “a decorrere dal 1º gennaio 2021 la titolarità dei fondi e dei conti bancari, degli investimenti mobiliari e immobiliari, ivi incluse le partecipazioni in società e fondi di investimento, finora intestati alla Segreteria di Stato, è trasferita all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica che curerà la loro gestione e amministrazione”. Il tutto sarà sotto un controllo ad hoc della Segreteria per l’Economia.
Non solo. La Segreteria di Stato è chiamata a trasferire all’APSA “quanto prima, non oltre il 4 Febbraio 2021, tutte le sue disponibilità liquide giacenti in conti correnti ad essa intestati presso l’Istituto per le Opere di Religione o in conti bancari esteri”, e – se questo non sia possibile o conveniente per alcuni conti – di dare all’APSA “una procura generale ad agire a nome e per conto della Segreteria di Stato, attribuendogli in via esclusiva ogni potere di ordinaria e straordinaria amministrazione per la gestione dei conti correnti bancari; la gestione dei titoli e dei valori mobiliari intestati alla Segreteria di Stato; l’esercizio dei diritti derivanti dalle partecipazioni della Segreteria di Stato in società e fondi di investimento; la gestione degli immobili intestati direttamente o indirettamente alla Segreteria di Stato”.