Gli osservatori internazionali, insomma, non nascondono stupore per l’azione decisa avviata proprio contro l’Autorità di Informazione Finanziaria. Operazione che arriva e alla vigilia della prossima valutazione sui progressi di Moneyval, prevista per la primavera del 2020.
Si tratta di uno scenario non confortante per la Santa Sede, che dimostra come la questione non riguardi meramente uno scandalo finanziario. Considerata la proiezione globale della Santa Sede e l’universalità della Chiesa, non può che trattarsi di una partita giocata a livello internazionale.
Il ruolo dell’Autorità di Informazione Finanziaria
L’Autorità di Informazione Finanziaria ha avuto un ruolo cruciale nel costruire la credibilità internazionale della Santa Sede sul piano del contrasto dei crimini finanziari. Sotto la direzione Di Ruzza, in particolare, è stato rafforzato il ruolo della Santa Sede nelle relazioni internazionale, ma sono stati anche normalizzati e rafforzati rapporti privilegiati che si erano molto deteriorati, come quello con l’Italia.
Il Protocollo d’intesa con la Banca d’Italia del 2016 fu sottoscritto, oltre che dal presidente Bruelhart e il direttore Di Ruzza, dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco e dall’allora Capo del Dipartimento Vigilanza Carmelo Barbagallo. La firma del governatore in persona non è usuale e rappresenta il segnale di una intesa non solo operativa ma anche istituzionale nel comune interesse delle rispettive giurisdizioni.
Dall’ingresso nel Gruppo Egmont al lavoro fatto nel puntellare il sistema antiriciclaggio vaticano, l’Autorità di Informazione Finanziaria è riconosciuto come partner affidabile sia nella sua funzione di intelligence che di vigilanza. L’ultimo rapporto annuale sulle attività operative dell’Autorità, elencava ben 56 protocolli di intesa siglati dall’AIF con le sue controparti in materia di informazione e 8 protocolli di intesa nella sua funzione di vigilanza. Tra queste, non solo l’Unità di Informazione Finanziaria italiana e la Banca d’Italia, ma anche autorità di vigilanza degli Stati Uniti, la banca centrale tedesca, oltre alle principali Unità di Informazione Finanziaria estere.
Anche la massa di scambio di informazioni con le Unità di Informazione Finanziaria di tutto il mondo hanno fatto dell’AIF un interlocutore privilegiato. Sempre l’ultimo rapporto mostra che l’AIF ha scambiato informazioni con UIF estere 473 volte, mentre sono state trasmesse 158 comunicazioni spontanee ad Unità di Informazione Finanziaria estere e ne sono state ricevute 15.
Una mole di lavoro che si basa su rapporti di fiducia caratterizzati dalla necessaria riservatezza di intelligence, nonché su un sistema giuridico ben costruito.
Si può credere che l’AIF abbia potuto sottovalutare i profili di una operazione immobiliare, peraltro nell’interesse del governo, ossia della Segreteria di Stato? È questa una delle domande più frequenti da parte delle controparti estere, che sono tra l’altro preoccupate per un eventuale attacco all’autonomia e indipendenza dell’AIF.
Se la preoccupazione in ambito internazionale è palpabile, anche nell’AIF circola un certo nervosismo, perché gli atti di sequestro e i provvedimenti sono stati eseguiti senza aver avvisato il Consiglio direttivo, composto da personalità di indiscussa fama internazionale, tra i quali Juan Zarate, già consigliere su antiterrorismo della Presidenza degli Stati Uniti d’America, o l’italiana Maria Bianca Farina, Presidente Poste Italiane. Ha poi stupito la pubblicazione della nota del Corpo della Gendarmeria che notificava la sospensione dei cinque officiali vaticani, considerata assolutamente sproporzionata e offensiva della reputazione e della stessa dignità delle persone coinvolte.
Lo scoppio della crisi
Così, lo “scandalo finanziario” si è trasformato in una crisi istituzionale interna al Vaticano, che va a toccare anche la Segreteria di Stato.
Iscriviti alla nostra newsletter quotidiana
Ricevi ogni giorno le notizie sulla Chiesa nel mondo via email.
Nell'ambito di questo servizio gratuito, potrete ricevere occasionalmente delle nostre offerte da parte di EWTN News ed EWTN. Non commercializzeremo ne affitteremo le vostre informazioni a terzi e potrete disiscrivervi in qualsiasi momento.
Il Promotore di Giustizia avrebbe ricevuto due denunce dallo IOR e dall’Ufficio del revisore Generale, e acquisite le necessarie autorizzazioni, con la collaborazione della Gendarmeria avrebbe lanciato l’operazione che ha portato al “raid” in Segreteria di Stato e Autorità di Informazione Finanziaria e alla sospensione di un dirigente, un capo ufficio e tre dipendenti della Santa Sede, tra i quali spiccano monsignor Mauro Carlino, ex segretario particolare del Cardinale Angelo Becciu (Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato dal 2011 al 2018) e dal settembre 2019 Capo dell’Ufficio Informazione e Documentazione della Segreteria di Stato.
Quali sono i capi di accusa? Con quanta cautela si è lanciata una indagine su quello che probabilmente era un vecchio sistema di gestione, coinvolgendo anche l’Autorità di Informazione Finanziaria, che proprio il vecchio sistema ha inteso superare, soprattutto sotto il pontificato di Francesco? Si tratta forse di vendette e di fuochi incrociati?
La crisi istituzionale e gli attori in gioco
Ci si trova di fronte, insomma, al rischio di una crisi istituzionale particolarmente grave, perché è un attacco all’istituzione dall’interno dell’istituzione.
Da una parte ci sarebbe la Segreteria di Stato, sotto attacco per una questione ancora tutta da chiarire. Proprio il nuovo Sostituto, l’arcivescovo Edgar Pena Parra, personalità decisa, con molta determinazione ha avviato un riordino e “internazionalizzazione” dell’Ufficio amministrativo.
Monsignor Alberto Perlasca, dal 2009 al 2019 capo dell’amministrazione della Segreteria di Stato, è stato nominato Promotore di Giustizia Sostituto al Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Al suo posto è stato chiamato monsignor Rolandas Makrickas, lituano, arrivato da poco in Segreteria di Stato dopo aver servito alla nunziatura di Washington. È la prima volta che un non italiano è alla guida dell’amministrazione della Segreteria di Stato.