Città del Vaticano , sabato, 5. dicembre, 2020 14:05 (ACI Stampa).
L’Autorità di Informazione Finanziaria cambia nome, diventa Autorità di Supervisione e Informazione Finanziaria, e rafforza il ruolo del presidnte nel proporre ed elaborare gli obiettivi strategiche dell’Autorità. Con un chirografo, Papa Francesco rende ufficiali le modifiche già annunciate al momento della presentazione del rapporto AIF 2019. Viene istituita anche una sezione su Regolamentazione e Affari legali.
In qualche modo, si tratta di un ritorno al passato. Il cambio del nome dell’AIF in ASIF era già stato discusso ai tempi della nuova legge antiriclaggio vaticana, stabilita con il motu proprio dell’8 agosto 2013 poi confermato nella legge n. XVIII del 2013., con l’idea di meglio definire le nuove funzioni. Si era deciso, però, di mantenere il nome originale, su suggerimento del Cardinale Attilio Nicora, allora presidente, che sottolineò come il nome AIF aveva già ottenuto credito internazionale e dava il senso della continuità dell’impegno della Santa Sede.
Il nuovo ruolo del presidente rappresenta invece una sorta di ritorno al passato. Nello Statuto AIF approvato nel 2014, il ruolo del presidente era stato delineato proprio per una chiara distinzione dei ruoli: un presidente di garanzia, una direzione operativa, un consiglio che elaborasse le strategie. Ora, i poteri del direttore sembrano essere più limitati, e il consiglio esecutivo potrebbe anche creare possibili conflitti di interessi, perché i membri del Consiglio (rimasti in due, dopo le dimissioni di Marc Odendall e Juan Zarate) hanno anche altri incarichi.
La struttura dell’Autorità resta comunque la medesima, con il Consiglio Direttivo formato dal presidente e da quattro persone, e una direzione composta da un direttore e vicedirettore. La figura del vicedirettore era stata inclusa già nello Statuto del 2014. Sia il direttore che il vicedirettore sono nominati dal Segretario di Stato per un mandato di cinque anni, mentre il presidente viene nominato direttamente dal Papa.
Il ruolo del direttore sembra più limitato nel nuovo statuto. Se, nello Statuto del 2014, il direttore è colui che “dirige, organizza e controlla l’autorità” e anche “adotta istruzioni e linee guida in materia di organizzazione e attività del personale”, e fa le sue proposte in materia di regolamenti, bilanci e sanzioni al Consiglio direttivo, ora, con il nuovo statuto, fa le stesse proposte direttamente al presidente dell’Autorità.