Roma , martedì, 14. gennaio, 2025 18:00 (ACI Stampa).
Tra i tanti primati l’Italia conserva saldamente anche quello della ricettività religiosa e no-profit, in un settore dell’accoglienza dedicato a spiritualità, turismo, lavoro e studio: una potenzialità unica al mondo che, secondo il ‘Rapporto 2024’ dell’Associazione ‘Ospitalità Religiosa Italiana’, è rappresentato da quasi 3.000 strutture ricettive che mettono a disposizione ogni giorno 200.000 posti letto. Il 45% è gestito direttamente da religiosi/e, mentre il 38%, pur di proprietà religiosa, è di fatto gestito da laici impegnati.
Iniziato da pochi giorni il Giubileo abbiamo incontrato il presidente dell’associazione ‘Ospitalità Religiosa Italiana’, Fabio Rocchi, per comprendere se è tutto pronto per l’accoglienza dei pellegrini: “In Italia, si sa, tutto è pronto anche quando non è pronto. Certamente la città di Roma si troverà con lavori che si protrarranno anche dopo l’inizio del Giubileo, ma almeno per il settore religioso dell’ospitalità possiamo dire che tutto è pronto. D’altronde già negli ultimi anni l’afflusso è particolarmente vivace in queste strutture, per cui c’è una certa abitudine ad affrontare grossi numeri”.
Come sarà l’accoglienza durante il Giubileo?
“Le strutture religiose già abitualmente dedite all’ospitalità, non faranno nulla di diverso da come già operano tutti i giorni: aprire le porte all’accoglienza è la loro missione. Quello che probabilmente rappresenterà la singolarità sarà il tipo di pellegrino che si troveranno ad ospitare. Normalmente si tratta di un ospite che coniuga fede e lavoro o fede e turismo, già edotto nel viaggiare, abituato ad adattarsi ad ogni situazione. Per il Giubileo prevediamo che gran parte degli arrivi riguarderà fedeli che non sarebbero mai giunti da noi se non vi fosse stato questo evento a stimolare la loro presenza. Ci sarà una costanza del tutto esaurito durante l’anno. Si tratterà quindi di mantenere degli standard organizzativi per lungo tempo, anche se le comunità religiose non vi sono abituate. L’aiuto dei laici e dei volontari in questo caso sarà fondamentale per sostenere le attività di accoglienza, sempre finalizzate, bisogna dirlo, al reperimento di risorse per le attività caritatevoli, assistenziali, sociali e missionarie gestite da ordini, congregazioni, diocesi e parrocchie”.