Bruxelles , mercoledì, 11. dicembre, 2019 14:00 (ACI Stampa).
L’ultimo rapporto dell’Osservatorio sulle Intolleranza e le Discriminazioni anti-cristiane in Europa ha documentato circa 500 casi di discriminazione anti-cristiana sul suolo del continente solo nell’ultimo anno. Ma se c’è in Europa una persecuzione sottile dei cristiani, che passa anche per vandalismi alle chiese più o meno documentati, è anche vero che i cristiani sono la religione più perseguitata al mondo. E l’ultima commissione Europea ha guardato con attenzione al fenomeno delle persecuzioni religiose istituendo l’ufficio dell’inviato speciale sulla libertà religiosa fuori dall’Unione Europea.
Istituito nel giorno in cui è stato consegnato a Papa Francesco il premio Carlo Magno, l’ufficio era stato affidato a Jan Figel, ed ha avuto particolari successi, come la liberazione di Asia Bibi. Con la nuova commissione europea, e il nuovo alto rappresentante della politica estera dell’Unione Josep Borrel, si dovrà decidere se rinnovare il mandato a Figel.
Intanto, lo scorso 15-16 ottobre, si è tenuto a Bruxelles un evento sull’ “Inventario della libertà religiosa”, per riepilogare i passi avanti ottenuti e certificare quanto è importante il tema della libertà religiosa per il futuro.
Proprio Figel ha preso la parola al termine dell’incontro. Ha sottolineato che “la libertà di religione e credo è condizione di buon governo, importante per credenti e non credenti”, che “rappresenta la dignità umana, un principio fondamentale dei diritti umani”, e ha chiesto un “cambiamento climatico sul tema della libertà religiosa”
La libertà religiosa – ha aggiunto –è stata “per decenni un diritto umano messo da parte, abbandonato, male interpretato”, tanto che oggi “il 79 per cento della popolazione globale vive in nazioni con alti o molto alti ostacoli contro la libertà religiosa”.