Città del Vaticano , mercoledì, 18. novembre, 2015 9:00 (ACI Stampa).
L’occasione è il cinquantesimo anniversario di “Gravissimum educationis”, la Dichiarazione del Concilio Vaticano II sull’educazione cristiana, ed il venticinquesimo di “Ex corde Ecclesiae”, la Costituzione Apostolica sulle università cattoliche. Ma alla base del Convegno internazionale che si apre oggi in Vaticano, sul tema “Educare oggi e domani”, c’è un’indicazione di Benedetto XVI, “nata durante l’Assemblea Plenaria dei Cardinali e Vescovi della Congregazione per l’Educazione Cattolica, riunitasi nel gennaio 2011, nella quale si è discusso sulle future linee di azione del Dicastero”, come ha spiegato il Segretario dello stesso organismo, il vescovo Vincenzo Zami.
Al Convegno prenderà parte, sabato prossimo, anche Papa Francesco, nella sessione conclusiva prevista nell’Aula Paolo VI. Nel corso della mattinata in programma la sintesi dei lavori affidata a P. Pedro Aguado, Superiore Generale dei Padri Scolopi, i commenti da parte della Prof.ssa Nieves Tapia (Argentina), di P. Antonio Spadaro, S.J. (Direttore de La Civiltà Cattolica) e di Jan de Groof, docente di diritto internazionale a Bruxelles e a Tilburg. La seconda parte sarà articolata in brevi testimonianze da scuole e università cattoliche del mondo con le risposte e l’intervento conclusivo del Santo Padre.
Il cardinale Giuseppe Versaldi ha spiegato “la partecipazione della Congregazione per l’Educazione Cattolica alla passione educativa della Chiesa che ancora oggi sente – come recita l’incipit del documento conciliare di cui celebriamo il cinquantesimo – ‘l’estrema importanza dell’educazione nella vita dell’uomo e la sua incidenza sempre più grande nel progresso sociale contemporaneo’”.
Per il Prefetto per la Congregazione per l’Educazione Cattolica, “la dichiarazione conciliare sull’educazione cristiana ha una grande importanza storica. Infatti, è stata la prima volta che un Concilio si è pronunciato sul tema dell’educazione nella sua accezione scolastico-universitaria”. La “Gravissimus educationis”, ha detto venerdì scorso durante la presentazione del Convegno presso la Sala Stampa della Santa Sede, “è un testo breve ma che ha avuto molte conseguenze circa l’importanza e il senso dell’educazione, cattolica ma non solo, e ha favorito sviluppi nel campo della pedagogia”, e “ha posto il concetto di educazione che non può essere estrapolato dall’ambito dei diritti della persona e che nemmeno può riferirsi ad essa in modo riduttivo”.
Il cardinale Versaldi ha chiarito che sul terreno che si sviluppa dalla “dignità della persona e della sua natura completa, da cinquant’anni a questa parte, la Congregazione per l’Educazione Cattolica ha dato il suo servizio di approfondimento, di orientamento e anche di regolamento dell’educazione”. In particolare, oltre ai documenti che ha aggiornato in base alle diverse mutazioni della Chiesa e della società la Congregazione opera “in favore dell’educazione scolastica cattolica”, ma poi ha un ruolo fondamentale nell’orientare le istituzioni degli studi ecclesiastici e svolge un’azione di promozione delle università cattoliche.
Al convengo si sono iscritti in duemiladuecento, tra cui una sessantina di vescovi. Alla sessione conclusiva di sabato si uniranno altri cinquemila, tra docenti e studenti dei Pontifici Atenei Romani, e delle Università Cattoliche in Italia: l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la LUMSA, l’Università Europea e il Campus Bio-medico.