Milwaukee, Wisconsin , martedì, 29. dicembre, 2020 13:00 (ACI Stampa).
Il “Latin lover” vaticano era un frate carmelitano dai modi poco ortodossi, originario di Milwaukee, che aveva servito nella Segreteria di Stato vaticana, sezione Letteratura Latina, per quaranta anni. Padre Reginald Foster è morto nel giorno di Natale, ad 81 anni, nella sua città, dopo essere stato trovato positivo al coronavirus due settimane fa.
A chiamarlo Latin lover (alla lettera: amante del latino) era stata Radio Vaticana, sezione inglese, che non mancava di intervistarlo settimanalmente quando era a Roma, per raccontare storie e ritornare alle origini della Chiesa, partendo proprio da quella lingua, il latino, che resta ancora la lingua ufficiale della Santa Sede.
Padre Foster non mancava mai di rispondere, e spesso le sue risposte erano puntute, anticonvenzionali, in linea con il personaggio. Restava, però, la sua straordinaria competenza. Se in Vaticano era il “Latin lover”, in tutto il mondo era conosciuto come il “Latin King”.
Nato nel 1939, cresciuto in una famiglia di idraulici, entrato in seminario a 13 anni con l’obiettivo di “essere prete, carmelitano e fare latino”, padre Foster andò a Roma per studiare nel 1962, e nel 1970 successe a monsignor Amleto Tondini nell’ufficio delle Lettere Latine della Segreteria di Stato, che fino al Concilio Vaticano II era noto come Secretarius Brevium ad principes, divenendo il primo statunitense nell’incarico. Vi rimase fino al 2009.
A partire dal 1977, ha insegnato dieci corsi di latino all’anno presso la Pontificia Università Gregoriana, e nel 1985 ha stabilito su richiesta dei suoi studenti, una scuola estiva, di otto settimane con classi che si riunivano sette giorni su sette. Il tutto gratis, perché mai padre Foster chiedeva denaro, tanto che anche l’università ebbe a che ridire sul fatto che permettesse agli studenti di frequentare i suoi corsi gratuitamente.