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Dov’è custodita la culla del Bambino Gesù?

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“Maria diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo”. In queste poche righe del Vangelo di Luca c’è tutto il senso del Natale. Dio si fa bambino, uomo tra gli uomini, per salvarci. Ma dov’è custodita la culla del Bambino Gesù? Dove tutto è iniziato?

Alcuni potrebbero pensare che la Sacra Culla si trovi ancora a Betlemme, e invece no, è a Roma.

Nella basilica di Santa Maria Maggiore è conservata una reliquia da sempre legata alla religiosità dei romani e dai secoli più lontani oggetto di preghiera dei pellegrini di ogni parte del mondo. Sono i resti del “cunabulum”, la “sacra culla”, la mangiatoia in cui, secondo i Vangeli, Gesù venne deposto appena nato, proprio come riporta il Vangelo di Luca.

Papa Sisto III, nel 432, decise di realizzare all’interno della primitiva basilica di Santa Maria Maggiore una “grotta della Natività” simile a Betlemme. La Basilica prese allora il nome di “Santa Maria adpraesepem”, che in latino significa appunto “mangiatoia”.

Tutto questo fu oggetto di una devozione popolare tale da spingere molti fedeli, di ritorno da pellegrinaggi in Terra Santa, a portare in dono quelli che vengono ritenuti i preziosi frammenti del legno della celebre mangiatoia che accolse Gesù Bambino, ancora oggi custoditi in un reliquiario con il nome di Sacra Culla (cunabulum).

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Santa Maria Maggiore conserva anche un’altra reliquia collegata al presepio: il “panniculum”, un piccolo pezzo di stoffa, grande quanto una mano - custodito in una teca donata da Pio IX - secondo la tradizione un lembo delle fasce con cui Maria avvolse il Bambino Gesù. In passato, durante le feste natalizie, la sacra culla veniva posta nella navata centrale per la venerazione dei fedeli, ma il cattivo stato di conservazione dei resti ne ha evitato lo spostamento.