Etchmiadzin , giovedì, 7. luglio, 2016 10:00 (ACI Stampa).
Quale è la sfida più grande per la Chiesa Apostolica? “Dobbiamo ricostruire una generazione”, risponde sicuro l’arcivescovo Khajag Barsamian, primate della Diocesi della Chiesa Armena di America. Impegnato da sempre nel dialogo ecumenico, figura di spicco della Chiesa apostolica armena, l’arcivescovo spera anche che la leadership di Papa Francesco lanci un segnalale al mondo, ed che la visita possa aiutare l’Armenia ad uscire da una situazione geopolitica difficile.
“La visita – racconta Barsamian ad ACI Stampa – è stata una grande opportunità per noi armeni di ringraziare Sua Santità per la sua leadership e per aver riconosciuto il nostro genocidio già lo scorso anno, alla Messa per i fedeli di rito armeno in Vaticano. Perché quando c’è una ferita, quella ferita deve essere sanata, con l’intesa che gli errori del passato non debbano essere ripetuti”.
E per questo – aggiunge Barsamiam – “la visita Papa potrebbe anche aiutare a guarire altre ferite che colpiscono il popolo armeno. Noi speriamo che questa visita abbia creato una nuova relazione tra Armenia e Turchia (le frontiere sono chiuse da metà degli anni Novanta) e tra Armenia e Azerbaigian. E sono molto felice che il Papa andrà anche in Georgia ed Azerbaigian: auspico che queste future visite possano giocare un ruolo nel riavvicinare queste nazioni già confinanti, e risolvere le ferite del passato. Perché quello che ancora succede alla frontiera, in particolare in Nagorno Karabach, è terribile: ci sono giovani soldati che vengono uccisi da entrambe le parti”.
Ma davvero l’Armenia ha bisogno del Papa? Risponde l’arcivescovo Barsamian che “l’Armenia è impegnata per la pace e anche nel tentativo di mantenere buone relazioni con la Turchia, per quanto so”.
Il dialogo però deve essere portato avanti anche a livello teologico. “Sono da molto tempo parte dei tavoli di dialogo ecumenico, il problema maggiore riguarda la posizione di Papa Francesco come capo della Chiesa universale. Ma al di là del punto di vista teologico, Papa Francesco vuole sviluppare soprattutto il tema dell’incontro”, dice l’arcivescovo Barsamian.