Giampaolo Silvestri e Vincenzo Conso hanno seguito dall’inizio il lavoro dell’Osservatorio. Il primo è direttore dell’AVSI, la Ong di Comunione e Liberazione con migliaia di progetti sul campo in tutto il mondo. Il secondo, segretario generale dell’ICRA, è promotore del “Forum Roma”, una estensione regionale del Forum che mette insieme le organizzazioni cattoliche su Roma.
Giampaolo Silvestri vede positivamente le nuove riunioni. “Ho visto una grande voglia di fare – racconta ad ACI Stampa – ed è stato interessante e importante che durante l’incontro ci fosse la presenza di tutti i nunzi che lavorano presso organismi internazionali”.
Silvestri ha spiegato che nel Forum ci sono organizzazioni molto diverse, da quelle che “fanno advocacy, ovvero lavorano presso gli organismi internazionali, e quelle come l’AVSI che lavorano sul terreno”. Il vero tratto comune è “però l’ispirazione cattolica, oltre il fatto di avere tutte una connotazione internazionale”.
Silvestri ha poi sottolineato l’importanza dell’appoggio della Segreteria di Stato, che è stata molto presente durante i lavori. “Si tratta, ora, di cominciare a lavorare insieme”, afferma.
Ed è questo il punto, anche per Vincenzo Conso. “Dopo quest’ultimo incontro – spiega ad ACI Stampa – ora dobbiamo tentare di fare il più possibile cose concrete e di farle insieme. Nel mondo cattolico, noi siamo bravi a fare i solisti, ma quando ci mettiamo insieme perdiamo un po’. Fare le cose insieme prevede a volte di fare un passo indietro, e non tutti sono sempre disposti a farlo”.
Nei dieci anni dalla costituzione del Forum, non tutto è rimasto fermo. “A Roma – racconta Conso – abbiamo pensato di costituirci come una piattaforma, il Forum Roma, lavorando in maniera analoga alle piattaforme di New York, Parigi e Ginevra. In particolare, noi seguiamo a Roma il lavoro della FAO, oltre che altre varie attività multilaterali. Dal 2009 ad oggi abbiamo fatto 24 seminari, 3 side events della Giornata Mondiale della Alimentazione, seminari di studio sul Sinodo della Nuova Evangelizzazione e sul Sinodo speciale per l’Africa, un evento all’Expo di Milano”.
Ma – aggiunge Conso – “siamo anche stati direttamente coinvolti nel lavoro di riforma della FAO, perché abbiamo approfittato della presenza di un cattolico, Luc Guyau, alla presidenza, che non solo ci ha spiegato come funzionava la riforma, m ha anche raccolto le nostre esigenze, le nostre osservazioni”.
Le direttive del loro lavoro – spiega Conso – sono date da due “manifesti”: la Laudato Si, che illustra le sfide cui dobbiamo rispondere, e l’Evangelii Gaudium, da cui vengono prese le strategie.
Perché – afferma Conso - “come Cattolici sia in Europa che in Italia e nel mondo contiamo sempre meno. Ma vogliamo contare non per occupare questioni di potere, ma per aprire i processi di cambiamento.”
Silvestri e Conso erano all’incontro ristretto che il Papa ha avuto con i “fondatori” del Forum mercoledì 13 dicembre, nell’auletta Paolo VI. E Conso ha spiegato a Papa Francesco questo approccio. “Il Papa – racconta - mi ha interrotto, e ha detto che la sottolineatura sull’Evangelii Gaudium è molto importante, perché, ha affermato ,se non si capisce Evangelii Gaudium non si capisce il mio pontificato.”
Combattere la schiavitù un mare
Dopo il grande impegno per la Conferenza Internazionale di Taiwan, l’Apostolato del Mare ha organizzato a Manila, tra il 7 e 9 dicembre, un training per pescatori e lavoratori marittimi sul problema della tratta di esseri umani e della schiavitù in mare. Hanno partecipato oltre 120 persone, e tra i partecipanti ci sono stati il Cardinale Antonio Tagle, arcivescovo di Manila (che ha diffuso un messaggio), padre Bruno Ciceri, che nel Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale si occupa appunto dell’Apostolato del Mare, e poi Hilary Chester della COMPASS (l’ufficio della conferenza episcopale USA che si occupa di combattere la schiavitù nel mare) e Suor Judith Pasadas di Talitha Kum.
In particolare, si è affrontata la situazione della schiavitù dei lavoratori marittimi, vittime “invisibili” che lavorano su navi e porti lontani dallo sguardo pubblico, vivendo in condizioni igieniche precarie e senza cibo fresco e acqua potabile.
Una iniziativa ecumenica per far fronte a populismo e xenofobia
Tra il 13 e il 15 dicembre c’è stato un vertice ecumenico di studio sui fenomeni della xenofobia e del populismo, promosso dal Consiglio Mondiale delle Chiese e il dicastero vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani. L’obiettivo è quello di organizzare una conferenza mondiale sullo stesso tema, che si terrà dal 21 al 24 maggio 2018.
"La paura o l'odio per qualcosa di strano, estraneo, alieno, diverso, cioè ciò che viene percepito come 'altro', sta penetrando in tutti i settori della società: sociale, culturale, politico e spirituale - sottolineano i promotori -. Permea i media e influenza le politiche e le opinioni pubbliche, minacciando così i valori umani e morali della società".
Il simposio ha avuto come compito quello di approfondire la comprensione della xenofobia da parte delle Chiese e il corrispondente aumento del populismo in relazione alla crisi migratoria e dei rifugiati; discernere i mezzi per una maggiore collaborazione e azioni comuni, compreso il miglior uso degli strumenti dei media, per trasformare questa realtà crescente e disumanizzante di intolleranza e odio basata sulla paura per promuovere e promuovere una cultura di rispetto, solidarietà e coesione sociale; promuovere la sistematica capacità ecclesiale sviluppando le migliori pratiche per affrontare la xenofobia e il populismo, informate dai valori cristiani di giustizia e compassione e radicate in relazioni di fiducia e dialogo aperto
Venezuela e Gerusalemme
Lo scorso 11 dicembre, il Segretario di Stato vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, ha ricevuto il capo dell'opposizione venezuelana Julio Borges in Vaticano. L'incontro, non pubblicizzato prima, ha posto ancora una volta l'accento sull'emergenza umanitaria in Venezuela, cui la Santa Sede guarda con attenzione.
La prossima settimana, Papa Francesco dovrebbe incontrare in Vaticano il re Abdallah di Giordania, e si parlerà presumibilmente anche della situazione di Gerusalemme. Lo scorso 14 dicembre, il Cardinale Bechara Rai, patriarca maronita del Libano, ha organizzato un forum islamo-cristiano sulla questione di Gerusalemme. La Santa Sede a più riprese ha mostrato preoccupazione per la decisione dell'amministrazione Trump di spostare l'ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme.