Il processo di beatificazione del Cardinale Ignatius Kung Pin-mei non viene avviato per ragioni diplomatiche
Il processo di beatificazione del Cardinale Ignazio Kung Pin-Mei è in fase di stallo per motivi di sensibilità diplomatiche tra Cina e Santa Sede.
Kung Pin-mei ha trascorso venti anni in prigione. Era cardinale in pectore di San Giovanni Paolo II nel concistoro del 30 giugno 1979, e il suo nome fu poi pubblicato nel concistoro del 28 giugno 1991. Lo scorso 12 marzo, è stato il ventesimo anniversario della sua morte, un evento che in Cina è passato quasi inosservato. È da considerare che nel 1998 al cardinale Kung fu ritirato il passaporto, cosa che ne fece un esiliato.
Parlando con il portale di informazioni asiatico UCA News, padre Zhu Lide, che ha trascorso 27 anni in prigione e ora vive a Taiwan, ha sottolineato che “al governo cinese non piace il cardinale Kung, e perciò non c’è stata Messa pubblica per lui.
Nel 1951, il governo cinese aveva chiuso le relazioni diplomatiche con la Santa Sede, e quattro anni dopo il Cardinale Kung fu arrestato come parte della campagna contro la Chiesa leale al Vaticano e al Papa.
Rimase 30 anni in prigione, emergendo come un simbolo della lealtà della Chiesa sotterranea al Vaticano e alla resistenza contro il comunismo. Rilasciato nel 1986, Kung rimase agli arresti domiciliari per altri due anni, senza mai sapere della sua elevazione in pectore al cardinalato. Incontrò Giovanni Paolo II in Vaticano nel 1988.
Sebbene sia considerato un santo da tutti, la comunità della diocesi di Shanghai, che è sotto il controllo del governo, ha ovviamente difficoltà ad avviare il processo di canonizzazione. Il processo di canonizzazione potrebbe però iniziare in Connecticut, dove il cardinale è morto a causa di un cancro allo stomaco, e dunque si potrebbe fare una eccezione.
Il Cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong e particolarmente critico con la linea vaticana sulla Cina, ha detto che il Vaticano è riluttante perché “non vuole offendere la Cina”.
Posticipata l’ordinazione di Ante Jozic. Il futuro nunzio ancora senza incarico
Nel febbraio 2019, Papa Francesco aveva nominato monsignor Ante Jozic nunzio in Costa d’Avorio. Vittima di un incidente stradale alla viglia dell’ordinazione episcopale, monsignor Jozic è rimasto in ospedale a lungo. Nel frattempo, Papa Francesco ha nominato monsignor Paolo Borgia nunzio in Costa d’Avorio. Monsignor Jozic era rimasto “Nunzio eletto”, ma ancora senza incarico. Ora, dopo essersi completamente ristabilito, la sua ordinazione episcopale era prevista per il 21 marzo. Sarà posticipata a causa della pandemia COVID-19.
Prima di essere nominato nunzio, il 53enne prelato croato era stato nella Missione di Studio della Santa Sede ad Hong Kong. La missione di studio è dedicata allo studio degli affari cinesi.
Monsignor Jozic aveva trascorso 10 anni in Cina, e fu tra quanti lavorarono per mettere allo stesso tavolo Santa Sede e Cina. I dialoghi portarono all’accordo provvisorio Cina-Vaticano sulla nomina dei vescovi, firmato il 22 settembre 2018.
Tuttora, non c’è un nuovo capo della missione di studio ad Hong Kong. Il punto di riferimento della missione è monsignor Javier Herrera Corona.
Tra i precedenti incarichi di monsignor Jozic, quella nelle nunziature di Mosca e Manila.
Coronavirus, i vescovi del Nicaragua contro l’inazione di Ortega
In Nicaragua si vive una crisi senza fine, e il regime di Daniel Ortega è accusato di non lavorare adeguatamente per accaparrarsi i presidi sanitari che possano prevenire la diffusione del contagio. La Chiesa, al contrario, sta mettendo in campo una serie di iniziative, incluse decisioni sulla celebrazioni delle Messe per diradare la partecipazione di fedeli alla Settimana Santa.
Il vescovo Silvio Baez, ausiliare di Managua che fu richiamato a Roma perché si era molto esposto nelle critiche al governo, ha attaccato duramente via twitter il governo Ortega per il fatto di aver convocato manifestazioni pro-governo mentre il mondo si trovava a combattere il COVID 19 e proteggere la popolazione.
“È in quietante – ha detto il vescovo Baez – quello che sta succedendo in Nicaragua di fronte alla minaccia del coronavirus. Quelli che sono al potere stanno male informando la popolazione e non offrono alcuna credibilità di essere preparati in campo medico, esponendo le persone al pericolo organizzando marce ed eventi pubblici.
FOCUS AMBASCIATE
Traffico di esseri umani, la collaborazione tra l’ambasciata UK presso la Santa Sede e Talitha Kum
Talitha Kum è un network internazionale di suore che combatte il traffico di esseri umani, e che ha ricevuto diversi premi internazionali, anche dal governo statunitense. Tra le varie collaborazioni, c’è quella messa su dall’ambasciata del Regno Unito presso la Santa Sede, che ha finanziato una serie di workshop di Talitha Kum in Etiopia.
Parlando con Vatican News, suor Gabriella Bottani, coordinatore del network, ha spiegato che l’Etiopia è uno dei luoghi più colpi dal traffico di esseri umani, che ha luogo sia internamente da aree urbane e rurali, ma anche a livello internazionale, dato che ci sono molti gruppi vulnerabili di persone in movimento, con migranti e rifugiati che arrivano nella nazione.
Talitha Kum è presente in quasi 100 nazioni diffuse nei cinque continenti, e l’Etiopia è, insieme al Mozambico, l’ultimo acquisto del network, che in Africa conta 11 nazioni.
Spiegando il motivo della collaborazione, l’ambasciatore Sally Axworthy ha sottolineato che le suore “sono presenti nel territorio con le vittime, spesso sono loro a identificarle e da loro ricevono fiducia, cosa molto difficile per officiali governativi e di polizia”.
Un nuovo ambascitore di Costa d'Avorio presso la Santa Sede
Papa Francesco ha ricevuto il 21 marzo Louis Leon Boguy Bony, nuovo ambasciatore di Costa d'Avorio presso la Santa Sede, per la presentazione delle lettere credenziali. Nato a Parigi, con studi in diritto e storia alle sue spalle, Boguy Bony è stato docente all'Université de Paris 1, collaboratore presso la Commissione Internazionale per la Storia dell'Umanità dell'UNESCO e saggista per Jeune Afrique, Jeune Afrique Economique, Télex confidentiel.
Ha ricoperto vari incarichi al ministero degli Affari esteri,ed è stato ambasciatore in Canada dal maggio 2008 al maggio 2010. L'ultimo incarico è stato quello di direttore generale della cooperazione bilaterale.