La presidenza ha anche annunciato di aver inviato al Vaticano una donazione di disinfettanti, che il Cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere Pontificio, potrà distribuire ai bisognosi per conto della Santa Sede. La donazione è anche intesa come una “manifestazione concreta delle relazioni polacco-vaticane”.
La conversazione ha anche riguardato il centenario della nascita di Giovanni Paolo II. Le celebrazioni principali erano previste domenica 17 maggio, e sono state rimandate a causa della pandemia. Papa Francesco ha però assicurato che avrebbe pregato presso la tomba di San Giovanni Paolo II in quel giorno, e ha chiesto al popolo polacco di essere spiritualmente unito a lui nella preghiera.
Papa Francesco ha anche detto al presidente Duda che benedice tutti i polacchi, e ha assicurato preghiera per la Polonia e i polacchi con l’intercessione speciale della madre di Dio, cui è dedicato il mese di maggio. Come di consueto, Papa Francesco ha chiesto di pregare per lui, ma anche per la fine della pandemia, per la pace nel mondo e per il futuro, che si prospetta difficile.
Coronavirus, la COMECE chiede di non dimenticare il ruolo delle religioni in Europa
Don Manuel Barrios Prieto, segretario generale della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, ha messo in guardia dalla marginalizzazione del ruolo delle religioni in Europa. “La durezza che delle misure che si sono dovute adottare per fronteggiare l’emergenza - ha detto al SIR – unita al laicismo e alla secolarizzazione delle nostre società, ha condotto in non pochi casi a mettere in dubbio il servizio della Chiesa come essenziale e a non rispettare la libertà di religione e di culto, accantonando e dimenticando il ruolo chiave della religione nelle società europee”.
La COMECE ha appoggiato il disaccordo dei vescovi italiani sulla decisione di impedire le Messe con popolo nella prima parte della Fase 2 per la risposta al coronavirus. La libertà di culto – ha detto don Barrios - è “un diritto fondamentale e di una necessità reale per molte persone, soprattutto in questa pandemia”. Per questo, “la riapertura delle chiese e del culto pubblico, nel rispetto delle norme di cautela sanitaria, dev’essere posta in essere dall’autorità civile in modo chiaro e non arbitrario, nel pieno rispetto dell’ambito di competenze delle istituzioni ecclesiali e in dialogo con esse”.
La COMECE in particolare si sta concentrando molto sul tema della libertà religiosa, e questo “nel contesto della sempre più crescente attenzione dell’Unione europea per il rispetto dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto negli Stati membri”.
Santa Sede – Iran, un messaggio di Papa Francesco
Lo scorso 24 aprile, l’ambasciata di Iran presso la Santa Sede ha fatto sapere attraverso un tweet dal proprio account ufficiale che “Papa Francesco, in risposta a un messaggio dell’ambasciatore di Iran presso la Santa Sede, ha espresso vicinanza spirituale al popolo iraniano che sta sperimentando momenti di sofferenza per il coronavirus e le sanzioni”. Secondo il tweet, Papa Francesco avrebbe destinato “100 mila euro di forniture mediche all’Iran”.
Nelle settimane prima di Pasqua, l’Iran aveva chiesto alla Santa Sede di mediare per mettere fine alle sanzioni USA contro Teheran. L’appello era stato inviato dal
leader sciita Sayyed Mostafa Mohaghegh Damad, direttore del Centro di Studi Islamici di Teheran e molto conosciuto in Vaticano per le sue iniziative di dialogo. La lettera è stata recapitata al viceministro degli Esteri Abbasa Arakchi, il quale la ha inviata a Seyed Taha Hashemi, ambasciatore di Iran presso la Santa Sede, con il compito di inoltrarla alle autorità vaticane.
Nell’Urbi et Orbi di Pasqua, Papa Francesco aveva effettivamente chiesto che si allentassero le “sanzioni internazionali”.
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Coronavirus, ancora aiuti da parte di Taiwan
Prosegue l’impegno di aiuti di Taiwan nei confronti della Santa Sede. Taiwan, tra i primissimi a dare l’allarme coronavirus, considera la Santa Sede un partner strategico. La Santa Sede è uno dei 15 Paesi al mondo che riconosce la nazione, che la Cina considera invece una provincia ribelle.
La scorsa settimana, Taiwan ha donato alla Santa Sede 1440 lattine di tonno, 1440 lattine di ananas e tre cuociriso alla Santa Sede. La consegna è avvenuta lo scorso 27 aprile, a seguito dell’appello di Papa Francesco per aiutare i senzatetto nella pandemia COVID 19.
Matthew Lee, ambasciatore di Taiwan presso la Santa Sede, ha consegnato la fornitura al Cardinale Konrad Krajewski, Elemosiniere Pontificio. Questi ha ringraziato il governo di Taiwan e la sua popolazione per la loro generosità. Uno dei cuoci riso, che può arrivare a servire 60 porzioni, sarà personalmente usato dall’ufficio dell’Elemosineria.
Il Cardinale Krajewski ha sottolineato che Taiwan è stato tra i maggiori fornitori di assistenza umanitaria a seguito della richiesta del Papa. L’ambasciatore Lee ha risposto a sua volta che “le avversità mostrano chi sono i veri amici.
Taiwan ha già donato al Vaticano 280 mila maschere chirurgiche il 9 aprile e altre 200 mila il 22 aprile.