Abu Dhabi , mercoledì, 8. gennaio, 2020 16:00 (ACI Stampa).
C’è il progetto di un “Abrahamic Center” da costruire ad Abu Dhabi, un luogo dove sorgeranno insieme una moschea, una chiesa e una sinagoga. C’è la richiesta alle Nazioni Unite di stabilire una giornata sulla Fraternità Universale. E c’è il lavoro culturale. Il Comitato superiore per raggiungere gli obiettivi della Documento sulla Fratellanza Umana si è riunito lo scorso 6 gennaio ad Abu Dhabi.
Si trattava del quinto incontro, per il comitato promosso dagli Emirati Arabi Uniti per dare seguito al documento firmato ad Abu Dhabi da Papa Francesco e il Grande Imam di al Azhar. La firma del documento arrivava al culmine dell’Anno della Tolleranza proclamato negli Emirati, e come parte finale di un convegno internazionale tutto dedicato alla Fraternità Umana.
Ma il documento era anche il culmine di un movimento nell’Islam sunnita che era cominciato con la dichiarazione di Marrakech, si era concretizzato con il riallacciamento dei rapporti tra la Santa Sede e l’università di al Azhar, la più importante istituzione sunnita, e aveva avuto un effetto concreto nella dichiarazione dei 500 imam del Pakistan che difendevano anche Asia Bibi, la cristiana ingiustamente condannata a morte per blasfemia, che è poi stata liberata e ora è al sicuro in Canada.
L’incontro di Abu Dhabi è il quinto del Comitato, promosso dagli Emirati Arabi Uniti e presieduto dal Cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.
I membri del Comitato sono stati ricevuti ad Abu Dhabi dallo sceicco Mohammed bin Zayed al Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi e vice comandante in capo delle Forze Armate degli Emirati Arabi Uniti.