Città del Vaticano , martedì, 10. ottobre, 2023 18:00 (ACI Stampa).
Sembra che anche oggi la preghiera e il silenzio abbiano portato frutto.
Al Sinodo stamattina, nonostante la epidemia di Covid, il lavoro dei Circoli Minori sembra sia stato buono e la "conversazione nello Spirito" abbia portato a delle relazioni che nel pomeriggio vengono discusse in Congregazione generale con la presenza del Papa che arriva in aula abitualmente anche mezz'ora prima quando non sono ancora rientrati tutti.
Siamo al "modulo B. Nello Strumento di lavoro però so leggono tutti questionari che devono "indicare la strada" del lavoro. Domande che limitano lo svolgimento del dibattito però. E scritte in quel linguaggio che molti negli anni '70 già definivano "ecclesialese". Del tipo: "Come promuovere la partecipazione attiva di tutto il Popolo di Dio al movimento ecumenico? In particolare, quale può essere il contributo della vita consacrata, delle coppie e delle famiglie interconfessionali, dei giovani, dei movimenti ecclesiali e delle comunità ecumeniche?". Domande forse adatte ad una riunione in parrocchia ma un po' banali e generiche per un Sinodo dei Vescovi?
A fine giornata anche la discussione libera come voluto da Benedetto XVI. Mentre nell'incontro con la stampa all'infelice orario delle 14.15 due ospiti hanno cercato di aiutare i media.
Il cardinale Joseph William Tobin, C.SS.R. degli Stati Uniti ha parlato"esperienza ricca" e di sinodo "vario". E poi ancora ascolto e apertura, dice Tobin, le chiese sono più belle con le porte aperte. Esclusione e accoglienza sembrano due parole molto pronunciate nei gruppi di lavoro. Come ricorda anche Suor Gloria Liliana Franco Echeverri, O.D.N. Presidente della Confederazione Latino-Americana dei Religiosi (C.L.A.R.). Testimone del Processo Sinodale in America Latina si parla di dignità, di casa comune, di poveri, di costruire un terra dove si vive in condizioni giuste ed eque. Per lei è chiaro che "l'opzione della Chiesa è la fraternità, e c'è posto per tutti".