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Diario del Sinodo. Gli abusi nella vita religiosa creano scandalo, soffocano e feriscono

Diario del Sinodo #Synod2024

I membri del Sinodo |  | Daniel Ibanez / ACI group I membri del Sinodo | | Daniel Ibanez / ACI group

Inizia un'altra settimana di Sinodo 2024. Oggi al consueto briefing presso la Sala Stampa Vaticana Monsignor Zbigņevs Stankevičs, Arcivescovo di Riga, Monsignor Edouard Sinayobye, Vescovo di Cyangugu in Rwanda e Suor Gloria Liliana Franco Echeverri, testimone al Sinodo proveniente dall'America Latina. Oggi al via la 9a Congregazione Generale; questa mattina i lavori si sono svolti alla presenza di Papa Francesco.

Come al solito inizia Sheila Leocádia Pires, Segretario della Commissione per l’Informazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, a illustrare i lavori di questa settimana che culminerà con le canonizzazione in Piazza San Pietro domenica 20 ottobre.

"Davvero è stato molto importante ascoltare le testimonianze dalla Cina, dall'Amazzonia, dall'Arabia. C'è una certa difficoltà nel trovare un armonia con le normative civili locali, come per il matrimonio, perchè la Chiesa ha trascurato la complementarità tra le culture", racconta la Pires sui lavori svolti anche venerdì pomeriggio.

Poi l'importanza di coinvolgere i bambini nella vita della Chiesa, valorizzare catechisti e ascoltare giovani. Si è parlato anche di includere le scuole cattoliche nel processo di evangelizzazione. Quanto al tema delle donne, si parlato dell'abuso sessuale o di potere sulle religiose, ci sono religiose che lavorano duramente per raggiungere i più vulnerabili, ma spesso non riescono ad esprimere la propria preoccupazione su questo argomento perchè la società è patriarcale. Nei lavori alcuni hanno chiesto di affrontare queste problematiche anche nelle conferenze episcopali. Nei seminari mancano le consacrate o le laiche nella formazione dei sacerdoti, perchè le donne sono fondamentali e vedono cose che altre non vedono.

Sul tema degli abusi sulle donne Pires spiega ancora: "Siamo in una fase che analizziamo e menzioniamo quello che succede nella Chiesa e non sappiamo se questo tema sarà nel Documento Finale, ma credo di sì perchè è un tema importante in certe regioni del mondo, non solo in Africa..."

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Poi la parola a Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione e Presidente della Commissione per l’Informazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. "In queste ultime 3 congregazioni generali si è parlato di istituire consigli di ausilio, introdurre dei comitati consultivi in cui il vescovo può disporre per tutela e prevenzione. Per esempio per gli abusi un board composto da psicologi, esperti", riporta Ruffini.

Perchè la trasparenza è "elemento essenziale della Chiesa sinodale".

Si è parlato del significato del rendere conto, ci si è domandati a chi bisogna rendere conto? Al mondo? Ai giornalisti? Innanzittutto a Dio e alla comunità. E anche ai poveri e ai fragili. "Valorizzare alcune realtà già esistenti e imparare anche da alcune Chiese come in Africa. Si è parlato di riforme del diritto canonico, rendere obbligatori i sinodi diocesani, tenere sempre presente che il diritto canonico è espressione della fede cattolica, il miglior modo di combattere il clericalismo, uni scudo per proteggere i deboli. C'è bisogno di coinvolgimento diretto, usare la parola consultivo, è necessario spiegare le motivazioni", riporta il Prefetto.

Poi la testimonianza di Suor Liliana. "Rispondere alla domanda: come essere chiesa sinodale? La formazione ha senso solo se la facciamo come testimoni. Formazione che parta da una base umana con attenzione alla realtà. Importanza della formazione con gli altri. Poi l'importanza delle strutture partecipative, i consigli pastorali, economici...dobbiamo anche rendicontare, una cultura che deve esserci nella Chiesa", dice la suora.

Monsignor Edouard Sinayobye, Vescovo di Cyangugu in Rwanda, racconta il Sinodo nel suo paese. "C'è un processo di riconciliazione e unità in Rwanda, nonostante siano passati 30 anni dal genocidio, è come se fosse successo ieri perchè le conseguenze sono tante e noi come Chiesa cerchiamo di lavorare a livello pastorale, per accompagnare e guarire le persone, sia le vittime che i colpevoli", commenta Monsignor Edouard Sinayobye.

Monsignor Zbigņevs Stankevičs parla del discernimento. " Qual è il mio scopo? La rinascita spirtuale della Lettonia coinvolgendo tutti i cattolici. Questo è il Sinodo: liberare i carismi di ogni battezzato. Il numero 58 dell'IL leggiamo che il popolo di Dio cerca di discernere negli avvenimenti quali siano i veri segni di Dio. L'obiettivo di questo sinodo è missione, cioè rendere le strutture della Chiesa più missionarie. C'è il desiderio di conoscere l'esperienza positiva di conferenze episcopali nel campo pastorale. Abbiamo mandato a tutta Europa questi risultati. Abbiamo visto che negli ultimi anni è arrivata una fioritura di iniziative che danno una formazione sinodale e missionaria, poi altre iniziative che coinvolgono i laici", commenta Stankevičs.

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Monsignor Zbigņevs Stankevičs sugli abusi risponde: "Un ostacolo per la missione, questo crea uno scandalo, soffoca e ferisce".

Sul diaconato permanente il vescovo del Rwanda risponde: "Ordinare le donne? Diaconato per le donne? Cone tutti sanno la richiesta è stata fatta da diverse persone, non solo da giornalisti ed è una questione su cui si sta studiando e anche molto seriamente. Tenendo conto della luce che è gia stata data dal magistero, non è la prima volta che il magistero tratta questa questione, un'eredità molto ricca e che spiega e chiarisce. Se fosse data l'autorizzazione la mia impressione... io sono in comunione totale con i vescovi e il Santo Padre, se il Papa decidesse così, io non avrei nessuno problema a seguirla, noi siamo il popolo di Dio e lo custodiamo, i nostri sentimenti e sensibilità non contano".