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Dalle diocesi, le iniziative giubilari in Italia

L'attenzione alla salute mentale

La locandina di “Many worlds, one health” |  | www.fnovi.it La locandina di “Many worlds, one health” | | www.fnovi.it

Tre nuovi vescovi si sono insediati in altrettante diocesi italiane lo scorso fine settimana. E’ avvenuto a Crotone-Santa Severina, a Jesi e a Grosseto.

Proveniente da Milano, nella diocesi calabrese è arrivato Alberto Torriani come nuovo arcivescovo accolto nel Pala Milone della città: la cattedrale è chiusa per lavoro. Il Capitolo Cattedrale, come prevede in questi casi la consuetudine, ha accolto l'arcivescovo nella chiesa dell'Immacolata, che in questo periodo sostituisce la Cattedrale, chiusa per restauri prima della celebrazione guidata, all’inizio dell’Amministratore, l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, Claudio Maniago che ha consegnato al neo arcivescovo il bastone pastorale, che simboleggia il compito di cura e guida che caratterizzano il ministero del vescovo. Nella sua prima omelia – domani il presule celebrerà la sua prima messa nella concattedrale di Santa Severina – ha espresso il desiderio di una chiesa capace di accogliere: “Vorrei che la nostra Chiesa fosse così capace di accogliere, di far sentire ogni persona amata senza giudizi” ed ha invitato tutti a rialzare chi è caduto, a restituire dignità alle persone ferite e a camminare insieme come un corpo vivo”.

Paolo Ricciardi – proveniente dalla diocesi di Roma dove era vescovo ausiliare - ha fatto, invece, l’ingresso a Jesi sabato scorso. “Non potevo immaginare – ha detto - che Dio mi attendesse un giorno qui a Jesi ancor prima che come vescovo come figlio peccatore, non avrei mai potuto pensare che a questa festa del mio e del nostro perdono - passatemi la battuta - fosse versato il vino nuovo con il sapore del verdicchio, eppure è così e di questo sono veramente felice”.

Intanto, dopo l’assemblea sinodale delle chiese in Italia – conclusasi in Vaticano giovedì – si riprende con le iniziative giubilari.

A Grosseto ha fatto ingresso il nuovo Vescovo di Grosseto e Pitigliano-Sovana-Orbetello, Bernardino Giordano nel pomeriggio di domenica scorsa. Originario di Saluzzo è stato Vicario generale della delegazione pontificia di Loreto. Nella sua omelia, la prima da vescovo della Maremma, ha tratto spunto dalla domenica laetare. Una domenica “particolarmente impegnativa, ma anche di gioia – ha sottolineato – perché se non facciamo festa non sappiamo neanche riconoscere il cammino che stiamo facendo. L’orientamento della nostra penitenza è, infatti, la gioia: il digiuno, l’elemosina la preghiera sono per un incontro!”. Questa domenica – ha aggiunto - è un continuo richiamo alla nostra vita interiore. Riflettiamo, allora, davanti a Dio, su come siamo chiamati a ricostruire i nostri legami. Fossimo anche nel peccato più grave dobbiamo sapere che c’è un Dio che ci aspetta”.

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Oggi e domani, in occasione del Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità, l’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei ha organizzato giovedì scorso il Giubileo della salute mentale, convegno promosso dai Tavoli della salute mentale del ministero della Salute e della Cei. L’appuntamento partiva dalla consapevolezza dei cambiamenti avvenuti negli ultimi 50 anni nello scenario epidemiologico della salute mentale e dei bisogni di cura legati alla problematicità dell’adolescenza e dell’ingresso nella vita adulta, con manifestazioni psicopatologiche legate alla sfera della regolazione delle emozioni, aggravate dalla pandemia e dall’abuso di sostanze. Senza dimenticare le necessità delle persone affette da disturbi psichici non risolti che hanno generato situazioni di parziale o totale esclusione sociale e fragilità esistenziali, si legge in una nota. Questo quadro, spiegano gli organizzatori, aggravato da guerre, pandemie e incertezza del futuro, impegna “le istituzioni alla ricerca di nuovi schemi organizzativi, nuove risorse e nuove sensibilità. Il Giubileo della salute mentale ha l’ambizione di analizzare e proporre soluzioni condivise sui temi in oggetto”. Ieri l’iniziativa “Invece un samaritano”, la preghiera di ringraziamento a Dio per i curanti animata dal personale e dal cappellano di alcune strutture sanitarie collegate on line, mentre oggi in vari luoghi di Roma: le Piazze della prevenzione, gli Incontri di preghiera per i malati, l’evento di sensibilizzazione alla donazione del sangue e al Volontariato cristiano del Dono con la benedizione di due autoemoteche e una raccolta straordinaria di sangue, il Giubileo delle Associazioni di advocacy, il Convegno internazionale dal titolo “Many worlds, one health” organizzato dalla Commissione Episcopale per il servizio della carità e la salute e promosso dall’Ufficio in collaborazione con tutte le Federazioni e i Consigli Nazionali italiani che operano in Sanità e nei Servizi sociali. Intanto gli adolescenti si preparano al loro giubileo. In Italia la pastorale giovanile della Cei ha predisposto un kit specifico degli italiani nel quale sono presenti materiale ed oggetti utili all’evento. La diocesi di Bari si prepara invece per il  pellegrinaggio Giubilare della gente di Mare, che si svolgerà il 24 maggio con partenza da Bari Piazzale Cristoforo Colombo.

In questi giorni anche un protocollo d’intesa triennale è stato siglato dalla Caritas Italiana e il ministero dell’Istruzione e del Merito alla presenza del ministro Giuseppe Valditara e del presidente di Caritas italiana, l’arcivescovo Carlo Redaelli, che favorisce le attività per “educare alla pace, alla mondialità, al dialogo, alla legalità e alla corresponsabilità attraverso la valorizzazione del volontariato e della solidarietà sociale”. A Napoli, domani, Via Crucis diocesana, presieduta dal Card. Domenico Battaglia lungo il perimetro del Carcere di Poggioreale; il percorso della croce riveste un carattere giubilare, e vuole richiamare – spiega la diocesi - la sensibilità dell’intera Comunità ecclesiale e civile sulle “molteplici criticità” legate al mondo carcerario.