Poznan , venerdì, 2. novembre, 2018 10:00 (ACI Stampa).
I cristiani vanno via dalla Bosnia, dove vivono una persecuzione silenziosa e dove vedono la situazione incerta. E il Cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo, non manca di denunciare la situazione, a margine della Plenaria del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee che si è tenuto a Poznan dal 13 al 16 settembre.
Eminenza, più volte lei ha denunciato la presenza di un esodo nascosto dei cristiani dalla Bosnia. Da cosa deriva questo problema?
È un problema che arriva perché siamo una minoranza. L’accordo di Dayton (siglato nel 1995, che concluse la guerra nella ex Jugoslavia, ndr) non dà uguaglianza per tutti i cittadini della Bosnia Erzegovina. I mass media sono duri, e molti giovani vanno via perché si stancano di un clima in cui c’è pressione da tutte le parti, sia da parte serba che da parte croata. I politici, d’altro canto, non lavorano per tutti. Quelli che sono eletti lavorano solo per i loro elettori.
Cosa dovrebbe essere fatto?
Bisogna creare uno Stato dove i politici eletti lavorino per tutti i cittadini, ma soprattutto creare una uguaglianza a livello giuridico. Una uguaglianza basata sui diritti umani, che permetta di custodire l’identità nazionale e culturale della nazione, e faccia rispettare la libertà religiosa.