Città del Vaticano , venerdì, 4. ottobre, 2019 16:00 (ACI Stampa).
È arcivescovo di Rabat dal marzo 2018, dopo una vita spesa in missione, prima in Sudamerica, e in particolare in Paraguay e Bolivia, e dopo in Marocco dal 2003 al 2010, e poi da vescovo a marzo 2018 dopo una parentesi nella natia spagna. E lì ha potuto accogliere Papa Francesco durante il viaggio in Marocco. Cristobal Lopez Romero, salesiano, giornalista di formazione, è uno dei tredici cardinali che Papa Francesco creerà nel concistoro del 5 ottobre. Ma, ammonisce, la berretta rossa che gli viene consegnata non è per lui, ma per tutta la Chiesa del Maghreb. Una Chiesa quasi invisibile, che Papa Francesco ha reso visibile.
La sua creazione a cardinale è stata considerata dalla stampa marocchina come un segno di attenzione per Papa Francesco nei confronti del Marocco. Lei come ha letto la scelta di Papa Francesco di crearla cardinale?
Sono state fatte molte letture, alcune di tipo ecclesiale. Ma ho detto sempre che il Papa ha voluto fare un occhiolino al Regno di Marocco e al suo re. È come se Papa Francesco avesse voluto dire grazie al popolo marocchino per l’accoglienza che mi ha dato, grazie per il lavoro che fate per diffondere un Islam moderato, aperto e moderno. Grazie per il lavoro che avete fatto e continuate a fare per le popolazioni migranti. Credo questa sia una lettura legittima. Certo, non la sola lettura.
E per quanto riguarda le letture ecclesiali, quanto è importante avere un cardinale in Marocco adesso?
Io non parlerei soltanto del Marocco, ma parlerei delle Chiese del Maghreb e cioè della Conferenza Episcopale della Regione Nordafricana. Questa comprende Libia, Tunisia, Algeria e il Marocco. È una forma di fare visibile delle Chiese che erano quasi invisibili. Il Papa ha conosciuto il lavoro che queste Chiese fanno e ha voluto metterle in luce, perché altre Chiese possano approfittare della nostra esperienza. Siamo una Chiesa molto piccola, insignificante per il numero, ma abbiamo un messaggio da comunicare e condividere con tutta la Chiesa universale. C’erano tantissimi cristiani e vescovi e preti che non sapevano che nel Nord Africa c’erano delle comunità cristiane, delle diocesi, delle Chiese. La mia creazione a cardinale contribuisce a far conoscere delle Chiese che erano praticamente sconosciute. Il Papa ha fatto visibile una Chiesa che era quasi invisibile.