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Coronavirus, rinviata Economy of Francesco. Papa Francesco ad Assisi il 21 novembre

Salta la visita del Papa ad Assisi del 28 marzo per l’evento che riunisce giovani imprenditori ed economisti

Economy of Francesco | La locandina di Economy of Francesco, ora spostato al prossimo novembre | Economy of Francesco Economy of Francesco | La locandina di Economy of Francesco, ora spostato al prossimo novembre | Economy of Francesco

Papa Francesco non sarà ad Assisi il 28 marzo, ma il 21 novembre. Perché sarà tra il 19 e il 21 novembre che si terrà Economy of Francesco, il grande evento che prevede la partecipazione di 2000 giovani da 115 Paesi. L’evento è stato rinviato per consentire a tutti di poter partecipare, considerate le limitazioni dei viaggi dovute all’epidemia del Coronavirus.

Si legge in un comunicato del comitato organizzatore dell’evento diffuso l’1 marzo che “per favorire il migliore svolgimento dell'iniziativa, vista la difficoltà oggettiva che in questo momento tanti giovani stanno avendo negli spostamenti a livello internazionale e nazionale, il Santo Padre, di intesa con il comitato, ha fissato al 21 novembre 2020 la nuova data del Suo incontro con i giovani ad Assisi, preceduto dai già previsti giorni di approfondimento”.

Il comitato fa anche sapere che “si daranno a breve notizie circostanziate riguardanti la preparazione dell'Evento, che sta procedendo con grande impegno ed entusiasmo e ha suscitato tanto interesse in tutto il mondo, prevedendo la partecipazione di circa 2000 giovani da 115 Paesi”.

Il 28 marzo, giorno previsto per l’incontro con Papa Francesco, “ci si ritroverà – si legge ancora nel comunicato - nel Salone Papale del Sacro Convento di Assisi per un collegamento Webinar con i giovani dei Paesi partecipanti per proseguire nel cammino con entusiasmo ancora maggiore”.

Economy of Francesco è un evento internazionale di giovani economisti e imprenditori impegnati a praticare una economia diverso. L’appello per la partecipazione all’incontro era arrivato direttamente da Papa Francesco, che aveva confermato la sua partecipazione con un videomessaggio inviato l’11 maggio 2019.

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Sempre riguardo il Coronavirus, la Conferenza Episcopale Italiana ha inviato un comunicato sulle restrizioni alla partecipazioni dei luoghi di culto a seguito del nuovo decreto del governo per contrastare la diffusione del Coronavirus.

Spiega un comunicato della Conferenza Episcopale Italiana che "alla luce delle indicazioni del Comitato scientifico e tecnico, le misure resteranno valide fino a domenica 8 marzo e sono modulate su tre livelli: a) i paesi più colpiti; b) le loro province (Bergamo, Cremona, Lodi, Pesaro, Piacenza, Savona, Urbino) e regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna); c) l’intero territorio nazionale".

La CEI ricorda che nelle tre regioni "sono stabilite limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura è condizionata all’adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone; sono escluse durante la settimana le Messe feriali".

“Ferisce il cuore dei pastori, delle comunità e di tutti i fedeli il non poter celebrare insieme la Santa Messa” scrive in un messaggio rivolto ieri alla diocesi il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, che sottolinea come questa condizione vada comunque letta come “un atto di responsabilità civica e di attenzione alle esigenze della collettività e del bene comune”.

“L’allarme dei medici, le decisioni delle autorità, le pressioni mediatiche si sono rivelate di straordinaria efficacia nel lottare per contenere la diffusione del virus” ha spiegato l’Arcivescovo di Milano Mario Delpini nell’omelia della Messa di ieri, trasmessa in televisione e via streaming, dove ha chiesto di “dedicare, in questo momento in cui non è senza pericolo radunarsi in assemblea, lo stesso tempo che si dedicherebbe alla Messa al silenzio, alla meditazione della Parola di Dio, alla preghiera” così da trasformare anche questa situazione in un “momento favorevole”.
 

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“In fondo il virus è un male comune e ci aiuta a capire che solo amando il bene comune, e facendone parte, trasformeremo queste avversità in un’occasione preziosa per essere più vicini a tante fragilità che stanno intorno a noi”, fa eco da Bologna il Cardinale Matteo Zuppi, in un’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera. 
 
La CEI afferma che "non è mancato in questi giorni un dialogo serrato tra la Segreteria Generale della CEI e le Istituzioni del Paese, in cui si sono condivise la preoccupazione per la salute di tutti e la collaborazione per ridurre smarrimenti e paure e, nel contempo, sono state rappresentate le attese delle comunità cristiane".
 
Il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha affermato che "il pieno rispetto delle disposizioni governative esprime la doverosa disponibilità a condividere fino in fondo le difficoltà che il Paese sta attraversando: è il momento di una corresponsabilità nella quale la Chiesa porta il suo contributo di preghiera, di speranza e di prossimità. Questa prova deve poter costituire un’occasione per ritrovare una solidarietà che affratella”.