Limburgo , lunedì, 11. maggio, 2020 14:00 (ACI Stampa).
Dopo la pioggia del mattino, un timido sole, ancora in lizza con qualche nuvola tenace, accarezza la facciata del duomo di Limburgo. La cattedrale - una costruzione in stile tardo romanico-pregotico che domina, da una collinetta, la città vecchia, in una morfologia urbanistica tipicamente medievale - è dedicata a San Giorgio, il santo che sconfisse il drago. In Germania, come in tutto il mondo, anche la Chiesa combatte contro il drago del coronavirus, cercando di tornare alla normalità dopo un lockdown di quasi due mesi, durante il quale le chiese sono state chiuse al pubblico e le Sante Messe trasmesse in live-stream via internet.
Per la seconda domenica, qui nella diocesi di Limburgo, i fedeli possono partecipare alla Santa Messa in chiesa. Dovranno sedersi ad una distanza di circa un paio di metri l´uno dall´altro. Per questo motivo, nel duomo, che normalmente può accogliere circa 450 persone, oggi ne possono entrare solo 77.
Io sono tra questi pochi fortunati. Come tutti, ho dovuto prenotare un posto. L´ho fatto telefonicamente, una settimana fa, lasciando nome e numero di telefono. Sul sagrato, a pochi metri dall´ingresso, scopro una volta di più che l´efficienza tedesca non è solo un modo di dire, quando un uomo del servizio d´ordine, con mascherina e cartellino identificativo al collo, cerca, trova e spunta il mio nome da una lista. Un suo collega più giovane mi invita ad entrare e a disinfettarmi le mani da un dispenser elettronico, all´ingresso della chiesa. In tempi di coronavirus, ben più profano sostituto dell´acquasantiera, lasciata a secco.
«La mascherina – mi spiega Julian Simon, il mio giovane accompagnatore, uno dei quattro componenti del servizio d´ordine di oggi - è obbligatoria solo nel tragitto dall´ingresso al sedile e, al termine della Messa, dal sedile all´uscita. Non è tenuto ad indossarla durante la celebrazione. Abbiamo infatti reso inaccessibili alcune file di banchi, in modo che tra un fedele e l´altro ci sia sempre una fila vuota. Così, anche quando il fedele si inginocchia, non si avvicina alle spalle e al volto del fedele davanti, come di solito avviene». Il mio posto, l´unico del lungo sedile, è contrassegnato da un adesivo bianco, di forma circolare. «Solo le famiglie – aggiunge il giovane volontario - possono sedere insieme e vicine». Julian mi assicura che, nonostante la macchinosità della procedura, «i fedeli reagiscono bene a queste misure di sicurezza e sono contenti di poter partecipare di nuovo alla Messa».
Prima dell´inizio della celebrazione, dal pulpito, un uomo riassume velocemente le misure di sicurezza a cui i fedeli dovranno attenersi durante la liturgia, durante la distribuzione della comunione e nel lasciare la chiesa, al termine della funzione, quando i fedeli dovranno indossare obbligatoriamente la mascherina e tenersi a distanza l´uno dall´altro.