Budapest , domenica, 5. settembre, 2021 17:40 (ACI Stampa).
Si è aperto a Budapest il 52° Congresso Eucaristico Internazionale, rinviato di un anno per il dilagare della pandemia. Domenica prossima sarà il Papa a celebrare la Messa conclusiva mentre quella di apertura è stata presieduta dal Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del CCEE.
“La nostra voce è debole – ha detto l’Arcivescovo emerito di Genova - ma fa eco a quella dei secoli ed è segnata dal sangue dei martiri. La nostra gioia è la più grande, è Gesù! La voce dei credenti dice all'uomo moderno: non sei solo in un universo ostile, non sei solo di fronte al mistero meraviglioso della vita, non sei solo con la tua sete di libertà e di eterno. Ovunque tu sia, non sei invisibile, Dio ti guarda con amore; non sei orfano, Dio ti è Padre; tu vali il sangue di Gesù, Redentore del mondo e Pane di vita eterna. Non avere paura: Dio non è morto, l'Eucaristia oltrepassa ogni solitudine, ogni distanza, ogni indifferenza. La Chiesa non può tacere, non può lasciarsi ridurre al silenzio: essa deve dare al volto di ogni uomo lo splendore del Cristo risuscitato”.
Rivolgendosi ai giovani il Cardinale Bagnasco ha ricordato che “Dio non è concorrente della libertà, e la fede non è una serie di divieti, ma un grande si alla gioia, anche quando è impegnativo perché l'amore è una cosa seria. Oggi c'è una grande debolezza del pensiero; da questa debolezza nascono anche le difficoltà della fede. La fede non è nemica della ragione, ma la cerca, così come la ragione ha bisogno della fede per essere veramente sé stessa”.
Poi il grazie ai sacerdoti “sentinelle del mattino, presenza viva della Chiesa Madre e Maestra".
“La Chiesa – ha concluso il porporato - non ha altro nome da annunciare e da adorare: Gesù Cristo. Il suo volto è il Vangelo, la sua presenza è l'Eucaristia”.