Città del Vaticano , sabato, 13. febbraio, 2021 15:00 (ACI Stampa).
“L’opera di Cirillo e Metodio costituisce un contributo eminente al formarsi delle comuni radici cristiane dell’Europa, quelle radici che per la loro profondità e vitalità configurano uno dei più solidi punti di riferimento culturale, da cui non può prescindere ogni serio tentativo di ricomporre in modo nuovo ed attuale l’unità del Continente”.
Maggio 2002, quasi venti anni sono trascorsi da quando Giovanni Paolo II ha pronunciato questa frase in Bulgaria rivolgendosi ai rappresentanti del mondo della cultura, della scienza e dell’arte nel Palazzo della Cultura a Sofia.
La devozione di Giovanni Paolo II per i due apostoli degli slavi è stata chiara fin dall’inizio del pontificato. Nel 1980 infatti il Papa li proclamò copatroni d’ Europa insieme a San Benedetto.
Una passione che non veniva al Papa solo perché slavo anche lui, ma come eredità di grandi pontefici suoi predecessori. “Cento anni fa- si legge nella Lettera Apostolica Egregiae virtutis - il papa Leone XIII con l'enciclica «Grande Munus» ricordò a tutta la Chiesa gli straordinari meriti dei santi Cirillo e Metodio per la loro opera di evangelizzazione degli slavi. Dato però che in quest'anno la Chiesa ricorda solennemente il 1500° anniversario della nascita di san Benedetto, proclamato nel 1964 dal mio venerato predecessore, Paolo VI, patrono d'Europa, è parso che questa protezione nei riguardi di tutta l'Europa sarà meglio messa in risalto, se alla grande opera del santo patriarca d'occidente aggiungeremo i particolari meriti dei due santi fratelli, Cirillo e Metodio. A favore di questo ci sono molteplici ragioni di natura storica, sia di quella passata come di quella contemporanea, che hanno la loro garanzia sia teologica che ecclesiale, come pure culturale nella storia del nostro continente europeo”.
Scrive Ivan Ivanov nel volume Sangue del vostro sangue, ossa delle vostre ossa. Il pontificato di Giovanni Paolo II (1978-2005) e le Chiese in Europa centro-orientale. Nel centenario della nascita di Karol Wojtyła curato da Jan Mikrut: “A seguito della missione apostolica di Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II ha proseguito il lavoro di Paolo VI al fine di realizzare un’Europa unita e cristiana.