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Circoli minori, gli spagnoli: famiglia come via ecumenica

Il Cardinale Rivera Carrera, Circolo Hibericus A |  | Marco Mancini - Acistampa Il Cardinale Rivera Carrera, Circolo Hibericus A | | Marco Mancini - Acistampa

Anche i due circoli minori di lingua spagnola hanno presentato le loro relazioni sulla terza ed ultima parte dell’Instrumentum Laboris.

La famiglia abbia un posto privilegiato nell’educazione all’amore, le parrocchie si attrezzino per offrire alle coppie adeguati percorsi formativi. Lo chiedono i Padri del Circolo Hispanicus A, coordinato dal Cardinale Oscar Andres Maradiaga.

Di fronte alla secolarizzazione e alle leggi che non fanno riferimento ai temi del Vangelo tutte le chiese cristiane – propongono i Padri – facciano fronte comune per i difendere i valori evangelici della famiglia.

Sul fronte della misericordia e della vicinanza invece non bisogna parlare in astratto. I Padri vedono nel decentramento indicato dal Papa un modo per trovare una soluzione ed evitare che la Chiesa discrimini alcune categorie di persone, come i divorziati risposati. Verso di loro – aggiunge l’Hispanicus A – va interrotto l’atteggiamento “settario ed elitario” che spesso subiscono.

Da noi – premettono i Padri del Circolo Hispanicus B, coordinati dal Cardinale Francisco Robles Ortega – arrivano proposte ma spetterà al Papa decidere. A Francesco è indirizzato il grazie per il Motu Proprio sulla riforma dei processi di nullità matrimoniale.

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I Padri ammettono che il tema della divorziati risposati è stato ampiamente esaminato e discusso. Tuttavia “il successo di questo Sinodo non si gioca sulla Comunione ai divorziati”. Per loro più che di “cammino penitenziale” bisognerebbe parlare di “cammino di riconciliazione”.

Secondo i Padri dell’Hispanicus B, infine, è urgente “rendere la pastorale familiare un asse trasversale di tutta la pastorale”.