Città del Vaticano , venerdì, 28. giugno, 2019 9:00 (ACI Stampa).
Dal 2015 il Papa non lo impone ma lo consegna. Una scelta di Papa Francesco per coinvolgere le Chiese locali.
Il pallio, la sciarpa di lana bianca con le croci nere che indica un legame speciale tra il Papa e una diocesi Metropolita, è un paramento liturgico con una storia antichissima. Il Papa ha deciso di riprendere la consuetudine descritta nel Cerimoniale dei Vescovi (nel capitolo V, 1149-1155) che prevede che agli arcivescovi metropoliti il pallio venga imposto a nome del Papa dall’ordinante, o dal nunzio nella Chiesa locale per permettere ai fedeli di partecipare.
Le immagini antiche e più famose del pallio sono nei mosaici di Ravenna, anche se la La storia di questo indumento risale alla Roma imperiale. La cosa assolutamente certa è che il pallio deve essere di lana. E di una lana particolarmente pura, bianca e trattata secondo regole antiche e precise.
La lana veniva tessuta a Roma dalle monache di Santa Cecilia in Trastevere. Da più di 500 anni sono loro che si prendono cura delle pecorelle che simbolicamente forniscono la lana per le vesti liturgiche di pontefici e vescovi e in particolare del pallio.
La storia della Chiesa a Roma ci racconta che esattamente due agnellini erano la tassa che il Monastero di sant’Agnese sulla Nomentana pagava alla Basilica di San Giovanni in Laterano dove risiedeva il Papa. Quando il monastero femminile di Sant’Agnese fu chiuso, gli agnelli vennero donati da altri monasteri.